L’intervista a Tsipras alla festa di Articolo Uno

“Il nostro obiettivo è avvicinare la socialdemocrazia alla sinistra e alle sue radici, non di avvicinarci alla socialdemocrazia”, ha sottolineato il presidente di SYRIZA, Alexis Tsipras, ottenendo gli applausi nel dibattito tenuto alla Festa di “MDP – Articolo1” a Roma alla presenza dei giornalisti Luca Telese e Teodoro Andreadis Syngelakis. “Salutiamo la presenza di Luciana Castellina, la più giovane militante di SYRIZA, che è qui con noi”, ha detto Telese, iniziando l’interessante discussione sul “Nuovo fronte progressista in Europa”.

Di Argiris Panagopoulos

Tsipras ha subito una sorta di “interrogatorio” dai due giornalisti, sulla politica di SYRIZA in Grecia e in Europa, mentre ha lanciato le sue frecce contro il razzismo e il “salvinismo”, esprimendo l’idea di creare un nuovo partito di massa e facendo riferimento alle sue relazioni con la Sinistra europea, la Socialdemocrazia e i Verdi.
Il presidente di SYRIZA si è soffermato in particolare sull’accordo con la Nord Macedonia e la lotta del partito e della sinistra contro il nazionalismo e il populismo, ritenendo che la sinistra, sulla base dei suoi principi, abbia fatto la cosa giusta per il paese pur essendo cosciente che avrebbe dovuto pagare un costo politico, incassando il caloroso applauso del pubblico.

 

La visita a Roma

Durante il primo giorno della sua visita a Roma, Alexis Tsipras ha incontrato il Presidente del Parlamento italiano e dirigente del M5S Fico, il Ministro delle finanze Gualtieri, il Commissario europeo per gli Affari economici ed ex Primo Ministro Gentiloni, Luciana Castellina, il Partito Democratico, l’ “MDP – Articolo 1”, la Sinistra italiana, e “L’Altra Europa con Tsipras”, mentre sabato mattina si è incontrato con Papa Francesco.

 

Le risposte di A. Tsipras ai due giornalisti

Grazie per avermi dato l’opportunità di essere in Italia in un momento interessante per la situazione politica nel vostro paese e per l’Europa, anche se gli avvenimenti politici in Italia sono sempre interessanti. La verità è che guardando la scena politica italiana non ci annoieremo mai.
La rabbia è un sentimento che può essere facilmente manipolato e la manipolazione di solito non viene fatta da coloro che danno risposte complesse. La Sinistra fornisce risposte complesse a domande complesse perché vuole dare risposte efficaci nel tempo e in profondità. Ecco perché la manipolazione è più facile da parte di quelli che danno risposte semplicistiche, e risposte semplicistiche le danno i populisti. Populismo non significa difendere il tuo popolo per andare avanti. Populismo significa demagogia diretta ad ottenere il suo sostegno attuando una politica che alla fine lo svantaggi e lo divide facendolo precipitare nell’odio. Temo che la destra e l’estrema destra trarranno beneficio alla fine se non agiamo.

 

SYRIZA, strati popolari e classe media

La Sinistra in Grecia e SYRIZA in particolare sono riuscite a mantenere la loro forza nei cosiddetti strati popolari, sono riusciti a costruire, nonostante le enormi difficoltà finanziarie che abbiamo riscontrato ed affrontato, una relazione profonda e sincera con gli strati popolari che siamo riusciti a rappresentare e lo abbiamo visto nei risultati elettorali, dove siamo arrivati al primo posto nonostante la nostra sconfitta, con quasi il 40% secondo le analisi del voto, avendo il voto dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani e delle tradizionali aree popolari delle grandi città e delle campagne.
Il nostro anello debole era con la classe media e non i deboli, non la classe operaia, non i disoccupati. E questo ha molte cause, che potrebbero richiedere molto tempo per essere spiegate. Ma ci siamo trovati in una situazione particolarmente difficile nel governo, nel periodo più difficile dopo la caduta della dittatura. E abbiamo dovuto fare una scelta difficile se portare il paese ad un big bang, un enorme disastro, che avrebbe colpito le forze che vogliamo davvero rappresentare, il proletariato, i lavoratori, gli strati popolari e la classe media, perché gli altri avevano portato i loro soldi all’estero e molto facilmente avrebbero potuto comprare tutto se avessimo optato per l’uscita dall’euro. Abbiamo fatto una scelta molto difficile e abbiamo dovuto prendere decisioni critiche.

Abbiamo deciso di non seguire quella che ci veniva presentata come una strada a senso unico, cioè il percorso della totale sottomissione, ma nemmeno il percorso della totale rottura, e di cercare percorsi alternativi negoziando e costruendo alleanze a livello europeo.

Alla fine della “giornata” abbiamo avuto una scelta unica, direi. Non c’era altra alternativa con un approccio di sinistra. Questo spazio fiscale che abbiamo avuto da gestire, gli oneri che dovevamo condividere, per distribuirli equamente e con una parzialità di classe a favore dei deboli. E quando in seguito abbiamo avuto opportunità di un bilancio più espansivo, uscendo dalla crisi e dai Memorandum, e siamo arrivata alla crescita, di nuovo abbiamo agito con parzialità a favore dei deboli e della classe media.
Questo alla fine ha creato la seguente immagine. Questa scelta è stata la ragione della nostra stretta relazione con gli strati popolari e questo 32%, ma è stata anche la causa della nostra sconfitta. Perché quegli strati ad alto reddito, i ricchi, i pochi che hanno portato il paese nella crisi degli ultimi anni, che hanno acquisito sempre di più il controllo dei media, hanno di conseguenza creato il pensiero nella classe media che questa politica è una politica ingiusta, specialmente sulla tassazione delle classi medie, che hanno iniziato a sentire che eravamo di parte perché per alleggerire il peso ai deboli eravamo di parte contro la classe media.

Ma la verità era che eravamo parziali a favore della stragrande maggioranza della popolazione, con la specificità che in Grecia, come in Italia, ciò che chiamiamo classe media deve essere definita, quale è. Quindi in Grecia anche coloro che non appartengono ai cosiddetti strati medi sentono di appartenere a questi strati. Quindi la politica che abbiamo seguito è stata quella che ci ha aiutato a mettere radici negli strati popolari, ma ha portato per una gran parte della cosiddetta classe media e anche la classe sotto la classe media una dilagante campagna di comunicazione politica dai nostri avversari il paese a destra. E così abbiamo avuto questo risultato elettorale.

 

Il neoliberismo non è invincibile

È chiaro che il neoliberismo contiene anticorpi. Nonostante il sua fallimento, nonostante che abbia portato a crisi recessive in Europa, sfortunatamente oggi è il modello dominante dell’economia globalizzata. Tuttavia, ciò non significa che sia invincibile. Non è invincibile per due motivi.
Primo, perché la creazione di queste crisi ricorrenti crea enormi contrasti, enormi conflitti nella struttura politica. Contrasti e conflitti che tendono a prendere una forma imprevedibile. Per quanto riguarda la perpetuazione del sua modello produttivo dominante, lo sfruttamento degli esseri umani da parte da altri esseri umani può durare per anni, per decenni. La domanda dei nostri giorni, tuttavia, è se sarà in grado di consumare e impoverire le risorse naturali che non sono infinite.
In secondo luogo, perché credo che la Sinistra dell’alternativa contro il neoliberismo non sia ancora riuscita a fornire un’alternativa coerente al modello economico dominante che abbiamo oggi con la globalizzazione neoliberista. Spero che quando questa risposta alternativa potrà essere data, il modello dominante di oggi scoprirà che non è unico e imbattibile.

 

Ricostruzione di SYRIZA

Mancano solo due mesi dal risultato elettorale. Penso che il risultato elettorale sia una seconda possibilità per noi. Una seconda possibilità, visto il tempo, dal momento che non siamo impegnati nella grave responsabilità di salvare il paese dal fallimento e dalla distruzione. La seconda possibilità di affrontare la ricostruzione del partito. In che modo SYRIZA, come partito in movimento e come partito in costante evoluzione, avrà una moderna identità di Sinistra, aperta, ampia, che abbraccia tutti i cittadini progressisti, radicandosi nella società, ma dando anche risposte ai grandi problemi del nostro tempo. . Risposte convincenti. Quindi penso che sia un’opportunità per noi e dobbiamo valorizzarla.

 

L’accordo con il Nord Macedonia

Vorrei ricordarvi che l’accordo con Nord Macedonia ha avuto conseguenze molto più difficili per noi e alla fine ha contribuito alla nostra sconfitta elettorale più dei compromessi che abbiamo fatto per far uscire il paese dai programmi di aggiustamento fiscale.
Ma non solo non ci pentiamo di questa scelta, ma siamo orgogliosi di aver deciso di assumere i costi politici che sembravano correre il rischio di perdere le elezioni al fine di perseguire una politica di principi. Una politica che la Sinistra dovrebbe seguire quando si trova in posizioni di responsabilità.
La Sinistra deve ricordare chi rappresenta quando si trova in posizioni di responsabilità. Per i diritti e gli interessi di chi lotta e produce politica. Ma deve anche lasciare la sua impronta nei momenti critici e l’impronta della Sinistra non può che essere contro il nazionalismo, contro l’odio, contro la retorica divisoria della destra e per aprire la strada all’amicizia e alla cooperazione dei popoli.

Il mio oppositore politico e attuale Primo Ministro hanno fatto una scelta politica cruciale che si è rivelata efficace in termini di risultato elettorale. La scelta politica di accarezzare le orecchie di tutti coloro che volevano sentire parole di orgoglio nazionalista, di unirsi e camminare insieme a questa onda di nazionalpopulismo emerso in Grecia basandosi sull’accordo con la Macedonia del Nord. In questo modo è riuscito a raccogliere una parte molto estesa dell’estrema destra ed è riuscito a raggiungere gli strati popolari su cui l’estrema destra e questa retorica nazionalista hanno un’influenza.

Ma ciò che è stato efficace in termini di vittoria elettorale sarà anche il suo problema più grande, il principale ostacolo naturale da affrontare nel prossimo periodo. Perché in politica come nella vita, qualunque cosa tu faccia, la trovi di fronte a te. Nutrendosi di questa estrema retorica, alimentando questo flusso di nazionalpopulismo si troverà presto di fronte al mostro allevato nella società greca. Forse non è oggi, per fortuna, come partito in parlamento l’Alba Dorata, e questo è un risultato importante per la società greca, ma purtroppo i nuclei del nazionalismo esistono e attendono che l’attuale governo perseguire una politica estrema. Se questa politica estrema verrà seguita, credo che Mitsotakis si troverà in un grande vicolo cieco, ma spero che non segua una tale politica. Ma se non la seguirà cosa che spero, si troverà di fronte a grandi impasse all’interno del suo partito.

 

Alleanza progressista

Il nostro obiettivo è avvicinare la socialdemocrazia alla sinistra e alle sue radici, non di avvicinarci alla socialdemocrazia. La verità è, comunque, che oggi abbiamo bisogno di tutte le forze a cui facciamo riferimento come forze progressiste in Europa per renderci conto che abbiamo un grande compito, almeno per vedere chi è il grande avversario, il grande nemico. Il grande avversario, il grande nemico è l’estrema destra che ci sta minacciando, una corrente che purtroppo persuade i cittadini e diventa maggioritaria. Dobbiamo affrontare e contrastare questa corrente. Allo stesso tempo, dobbiamo vedere quali sono le politiche che alimentano questo mostro. Sono queste politiche che rompono la società, la coesione sociale, che creano disuguaglianza, sono le politiche che portano migliaia di persone alla disoccupazione, alla povertà, al precariato. Dobbiamo prima di tutto parlare e lavorare insieme per fornire risposte a questo grande pericolo.

Di conseguenza, oggi l’Europa ha bisogno di un ampio fronte progressista che va dalla sinistra della Sinistra fino a raggiunge il centro progressista, una linea di fronte in risposta all’ascesa dell’estrema destra, con politiche all’avanguardia contro il neoliberismo e le politiche che danno risposte al fenomeno del cambiamento climatico.

 

L’immigrazione

Non esiste un modo semplice e non esiste una strada facile. Ma penso che la risposta alle domande critiche sull’immigrazione non possa essere una risposta che non incarni i valori e i principi etici fondamentali, non della sinistra, ma della nostra cultura europea comune. Non può essere una risposta che non includa la solidarietà, che non includa l’umanità.

Oltre a ciò, chiunque creda che con la costruzione di muri in Europa, l’uccisione dei poveri, affrontando miseramente il fenomeno dei flussi di rifugiati, sbaglia di grosso. Questo è un fenomeno che rimane e rimarrà fino a quando ci saranno guerre e conflitti, con l’aumento del cambiamento climatico, con l’invecchiamento dell’Europa, mentre l’Africa e l’Asia saranno più giovani, con un Europa sempre più ricca e un’Africa e un’Asia più povere, questo fenomeno ci sarà qui.
A mio avviso, è necessaria una combinazione di azioni ed interventi. La nostra priorità dovrebbe essere un piano per la pace, che affronti le disuguaglianze, per lo sviluppo economico dei paesi del terzo mondo e dei paesi sottosviluppati. In secondo luogo, dovrebbe esserci un piano per una soluzione europea e condivisione della responsabilità per il problema dei rifugiati in Europa. E nella terza fase dovrebbe esserci un piano per integrare gli immigrati in tutti i paesi dell’UE, ma per integrarli nel tessuto sociale.

 

Sinistra europea e centrosinistra

È necessario un percorso comune. Credo che questo percorso comune, se almeno si costruisce in realtà, non sarà la somma dei singoli pezzi, ma otterrà uno slancio molto maggiore. Ciò non significa che avremo tutti le stesse opinioni. Significa che probabilmente non saremo tutti nello stesso partito. Ma significa che quando ci rendiamo conto che i barbari stanno arrivando per conquistare la città, ci troveremo tutti sulle sue mura per proteggerla e scacciare i barbari.

 

Su Salvini

Appena ho pronunciato la parola “barbaro” mi state facendo una domanda su Salvini. Penso che appartenga allo stesso filone con altri importanti populisti europei di estrema destra, che sfruttano le grandi contraddizioni che esistono oggi nella società per fornire risposte facili. È davvero preoccupante che possano farlo con un vocabolario semplice, volendo far ricadere la responsabilità della crisi finanziaria, le disuguaglianze, i problemi che affrontiamo sui deboli, ed è preoccupante che stanno convincendo gli stati popolari. Usano la terminologia della sinistra, gli strumenti che la sinistra ha tradizionalmente usato per persuadere le masse e mobilitarle. Usano una retorica che sostiene che è contro il sistema. Ma la verità è che l’estrema destra in Europa e nel mondo non è anti-sistemica. È l’altro lato della stessa medaglia. È l’altro lato del sistema. La mano lunga del sistema.

Credo che commetteremo un grosso errore se proviamo a difendere la regolarità del sistema per affrontarli. Parlano continuamente dell’establishment di Bruxelles. E mi chiedo se c’è solo l’establishment a Bruxelles? Non esiste a Roma? Non esiste ad Atene? Non esiste a Berlino? Non esiste un’ establishment nazionale in ciascuna capitale europea in modo distinto?

Ovunque e ogni volta che sono riusciti ad assumere posizioni di responsabilità del governo, le politiche che attuarono andarono a beneficio di questi establishment nazionali e a scapito della maggioranza sociale. Un esempio tipico è Orban in Ungheria come tratta i lavoratori o Kurz in Austria.

 

Il cerchio populista di destra e di estrema destra

Non è facile rispondere a questa domanda. Perché negli anni ’30 questo ciclo terminò in modo tragico e distruttivo per l’umanità. Oggi ci troviamo di fronte a una realtà difficile, perché purtroppo queste forze stanno aumentando il loro potere sia in Europa che dall’altra parte dell’Atlantico e minacciano le conquiste sociali, la democrazia, l’Europa stessa. Perché cinque anni fa dicevano che la minaccia dell’Europa era SYRIZA e la Sinistra, ma la vera minaccia per l’Europa è l’estrema destra, perché vuole smantellare l’Europa, non cambiarla in meglio.

Darei una risposta più ferma e ottimista alla domanda se la Sinistra potrebbe lentamente iniziare a persuadere gli strati sociali che rappresenta e vuole rappresentare per la necessità di una lotta e per l’egemonia sia a livello di lotta politica sia, soprattutto, a livello di idee. Non dimentichiamo che, se perdiamo l’egemonia a livello di idee, perderemo anche le battaglie politiche cruciali che ci attendono. Questa è una lezione che viene dalla lettura dai vostri filosofi teorici italiani di Sinistra.

 

Per il futuro di sinistra, SYRIZA ed Europa

Il futuro di SYRIZA e della Sinistra si scrive dalle lotte e dalle azioni non dei leader, ma delle masse, dei popoli, dei collettivi, che formano i partiti e i movimenti della Sinistra. Finché ci sarà una lotta continua e una lotta per una società più giusta in Grecia, in Italia, in tutti i paesi europei, SYRIZA, la sinistra italiana e la sinistra europea avranno un futuro.
Penso che per Speranza rappresenta una medaglia l’accusa di Salvini contro il Ministro della Salute [che il suo coinvolgimento nel governo dimostra che avete il governo più di sinistra nella storia italiana]. Quindi deve lottare per dar ragione a Salvini.

 

A proposito del secondo governo di Conte

Mi fa piacere che esista il secondo governo Conte. Perché per alcune persone che guardano l’Italia, amano questo paese per tutto quello che ha offerto alle idee, al movimento antifascista, è stato davvero triste vedere che prevalevano quei punti di vista e quelle pratiche che rappresentano una vera vergogna per la nostra civiltà europea.