Grecia, Alba Dorata condannata in quanto “organizzazione criminale”

La Corte d’appello greca ha condannato il partito neofascista “Alba dorata” in quanto ‘”organizzazione criminale”.

Una sentenza storica quella dello scorso 7 ottobre, con la quale viene identificata la responsabilità di 68 dirigenti del partito di estrema destra in numerosi atti di violenza nei confronti di attivisti di sinistra e immigrati.

Di grande impatto emotivo è stata poi la condanna di uno dei principali dirigenti di Alba Dorata, Giorgos Roupakias, per l’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, ucciso nel 2013 nella zona del porto del Pireo, nella città di Atene.

I membri di Alba Dorata sono stati anche condannati per il tentato omicidio di Sotiris Poulikogiannis, il presidente del sindacato dei metalmeccanici del Pireo, e di altri dirigenti. Nel 2002, inoltre, hanno attentato alla vita del pescatore immigrato di origini egiziane Abouzid Embarak: circa 18 neonazisti fecero irruzione in casa sua mentre dormiva e lo lasciarono in fin di vita. «Se avessero capito che ero ancora vivo – aveva testimoniato Embarak – non se ne sarebbero mai andati senza completare l’opera».

Il verdetto del processo, durato quasi 5 anni e mezzo, è stato atteso davanti al Palazzo di giustizia di Atene da quasi 15.000 persone al grido di “vogliamo i nazisti in prigione”.

Al termine del verdetto, nonostante la soddisfazione dei più, la frangia più violenta del concentramento ha dato vita ad alcuni scontri con la polizia, che ha reagito al lancio di alcune bombe carta con l’utilizzo di cannoni ad acqua e gas lacrimogeni.