Il governo spagnolo chiede lo stop alle sanzioni per Cuba e Venezuela

Un primo appello era stato lanciato dal segretario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, perché i paesi che per vari motivi sono soggetti a sanzioni economiche, come Cuba e Venezuela, potessero godere di una sospensione di queste misure punitive per poter acquistare forniture mediche contro il coronavirus. 

A riprendere con forza tale appello, come primo paese europeo, c’ha pensato la Spagna governata dal socialista Sanchez, che per bocca della ministra per gli Affari esteri, dell’Unione europea e della cooperazione, Arancha González Laya, ha affermato: “Sosteniamo gli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite per presentare un appello affinché quei paesi che hanno sanzioni, come Cuba, Iran o Venezuela, possano acquistare forniture mediche, attrezzature mediche, usando l’eccezione umanitaria”.

“Dobbiamo assicurarci che tutti abbiano i mezzi per combattere questa pandemia”, ha aggiunto la ministra, esponendo la posizione della Spagna nel corso di una riunione in videoconferenza con i ministri degli esteri dell’UE.

Nel corso della videoconferenza è stato affrontato più in generale anche il nodo degli aiuti europei ai paesi più vulnerabili, specialmente quelli che confinano con l’Unione europea: una delle preoccupazione di fondo è infatti la gestione post-crisi epidemica, poiché il rischio è che i paesi meno attrezzati non riescano a contenere al meglio l’epidemia rendendo così vani gli sforzi dei paesi europei.