Ken Loach è stato cacciato dal partito laburista

Ken Loach è stato espulso dal Labour Party. Ad annunciarlo è stato lo stesso regista, i cui film sono considerati punti di riferimento del realismo sociale, dichiarando dal suo profilo Twitter che la mossa del partito era dovuta al fatto che “non ha rinnegato la propria vicinanza a quanti già sono stati espulsi”, denunciando quindi una vera e propria “caccia alle streghe”.

di Adriano Manna

Responsabile di queste vere e proprie “purghe” in seno al Labour Party c’è l’attuale segretario Keir Stramer, che da mesi porta avanti una vera e propria epurazione di tutte le fazioni del partito ancora vicine all’ex segretario Jeremy Corbyn, egli stesso sospeso dal partito nell’ottobre scorso per aver osato affermare che il problema dell’antisemitismo all’interno del partito laburista è stato “enormemente sovradimensionato per ragioni politiche” tanto dall’opposizione interna alla sua segreteria che dai Media.

Il regista aveva già lasciato il partito negli anni ’90, agli albori della segreteria di Tony Blair, dopo oltre trent’anni di militanza politica poiché “disgustato” dal nuovo corso.  Si dedicò negli anni successivi alla militanza in partiti politici come Respect e Left Unity, che si presentarono come alternativa radicale di sinistra, per poi rientrare nei Labour con l’elezione di Corbyn alla leadership del partito.

In difesa del popolare regista si è schierato un altro volto storico della sinistra laburista, come l’ex cancelliere ombra John McDonnel che ha twittato: “Espellere un socialista così bravo e che ha fatto così tanto per promuovere la causa del socialismo è una vergogna. I film di Ken hanno messo in luce le disuguaglianze della nostra società, ci hanno dato speranza per il cambiamento e ci hanno indotti a reagire. Mando la mia solidarietà all’amico e compagno.”

La decisione di colpire Ken Loach non sembra finalizzata ad isolare ancor di più Corbyn in seno al partito, quanto piuttosto ad un gesto simbolico che ha come obbiettivo quello di normalizzare la dialettica interna lanciando un chiaro segnale a tutte quelle frange (specialmente giovanili) con chiari riferimenti socialisti, quindi incompatibili con il “vecchio” New Labour verso cui sta virando la segreteria Stramer.