La base di Podemos da l’ok per l’accordo di governo con i socialisti

La base di Podemos ha deciso: con una consultazione online che ha coinvolto 138.488 militanti si è ratificato il mandato ai vertici dell’organizzazione politica per cercare di costruire un accordo di governo con i socialisti del PSOE.

di Adriano Manna

 

Si trattava di un passaggio previsto dallo statuto e quindi obbligato per la formazione di Pablo Iglesias e di conseguenza per tutta Unidos Podemos, la coalizione composta da Podemos e Izquierda Unida (con quest’ultima che aveva già dato il suo consenso all’accordo) che di fatto ora sblocca la possibilità di creare una maggioranza di governo a supporto del potenziale Presidente socialista Pedro Sanchez.

Rimangono comunque sul tavolo una serie di nodi da sciogliere: il primo tra tutti riguarda la rosa dei nomi che Unidos Podemos indicherebbe per l’esecutivo, poiché i socialisti hanno ribadito anche oggi di essere aperti a discutere qualsiasi rosa di nomi purché tra questi non ci sia quello di Pablo Iglesias, una precondizione rimandata al mittente a stretto giro agli stessi vertici di Podemos, che immaginano per lui un Ministero chiave.

Carmen Calvo, da parte socialista,  su questo punto sembra avere tuttavia una posizione irremovibile: “il presidente è stato molto chiaro, l’ostacolo principale è la partecipazione del segretario generale (Iglesias)”. “Poiché è il capo dell’altro partito e un esecutivo deve essere coeso, non ci possono essere due anime, due voci, un governo parallelo”

Il secondo nodo da sciogliere riguarda invece i numeri in parlamento: PSOE e Unidos Podemos in coalizione potrebbero contare su 165 parlamentari, 11 in meno di quelli necessari per avere una maggioranza assoluta. La strada dell’appoggio esterno delle forze indipendentiste di sinistra sembra al momento difficilmente praticabile, anche alla luce degli ultimi sviluppi sulla situazione catalana e del relativo posizionamento assunto dai socialisti.

Rimarrebbe praticabile la strada della “desistenza” della forza liberale e liberista di Ciudadanos, che potrebbe astenersi dal votare contro la mozione di fiducia al governo permettendone così l’insediamento e puntando poi a condizionarne l’azione politica. Ma rimane difficile pensare che questo scenario possa essere accettabile per una forza come Unidos Podemos, che fa della discontinuità con le politiche liberiste il paradigma essenziale di un’azione di governo.

Tutti questi nodi sono destinati a sciogliersi nei prossimi giorni, con i socialisti che vogliono chiudere la partita per il governo entro la prossima settimana.