Spagna, il Governo ha deciso: no al Mes e patrimoniale per i ricchi

Pablo Iglesias, leader di Podemos e vicepresidente del consiglio, era raggiante in conferenza stampa: “Ci lasciamo alle spalle la fase neoliberista dell’austerità”.

di Adriano Manna

L’accordo ottenuto nella tarda serata del 26 ottobre tra Iglesias e il Primo ministro socialista Pedro Sanchez per la manovra finanziaria, condizionata ovviamente anche in Spagna dall’emergenza Covid, potrebbe rappresentare in effetti un cambio di passo di portata storica per il primo governo della storia democratica spagnola a vedere la partecipazione della sinistra radicale.

La prima decisione riguarda il tanto discusso Mes (Meccanismo europeo di salvataggio) a cui la Spagna ha dichiarato ufficialmente di rinunciare, almeno per il momento (mentre per il Recovery Fund allo stato attuale si chiederanno unicamente le sovvenzioni a fondo perduto).

Il reperimento delle risorse indispensabili per affrontare la crisi economica e sociale derivante dalla pandemia si effettuerà aumentando di tre punti percentuali il prelievo sui redditi da capitale che superano i 200 mila euro e aumentando di due punti percentuali le tasse sui redditi annui superiori ai 300 mila euro.

La legge di bilancio, frutto di mesi di negoziazione tra i due partiti della maggioranza di governo, passerà ora al vaglio del parlamento, dove l’esecutivo spera di trovare l’appoggio della sinistra basca e di quella catalana per non inciampare in qualche trappola dell’opposizione.

I 240 miliardi di euro di investimenti di questa finanziaria (compresi i 27 miliardi del fondo speciale europeo) sono destinati soprattutto alla sanità, che vede un aumento del 150%, pari a 3 miliardi di Euro, che verranno impiegati soprattutto nell’acquisto di vaccini e a rafforzare la medicina di base, il vero tallone d’Achille del sistema (regionalizzato come in Italia).

Verranno poi quadruplicati gli investimenti per la casa, mentre la ricerca, innovazione e sviluppo vedrà un aumento record dell’80% dei fondi in un solo anno, pari a circa 5 miliardi di euro.

Il Primo ministro Pedro Sanchez ha così commentato la manovra: “Dopo il duro colpo della pandemia, avremmo potuto cavarcela con dei tagli, oppure scegliere di rilanciare con energia. Il nostro budget prevede un aumento del 10,3% di investimenti in più rispetto ai precedenti, compresi l’anticipo dei 27 miliardi di euro del piano europeo ”.