Chiusura fabbriche: i metalmeccanici verso lo sciopero generale

Il braccio di ferro tra sindacati e Confindustria sulla sospensione delle attività lavorative non essenziali continua in queste ore con un deciso salto di qualità: mentre Confindustria chiedeva al governo un rinvio a mercoledì del decreto che preveda una stretta decisa sulle attività non indispensabili al fine di mediare sull’elenco di quelle ritenute essenziali, i sindacati contrattaccavano minacciando lo sciopero generale.

Di fronte ad una situazione potenzialmente esplosiva per il paese, il governo Conte faceva uscire in tutta fretta, la scorsa notte, un decreto dove si integrava effettivamente l’elenco delle attività da chiudere, ma escludendo come “essenziali” un elenco di attività ben più corposo di quello concordato con gli stessi sindacati appena sabato scorso.

In Lombardia, epicentro martoriato della devastante crisi epidemica, i metalmeccanici delle tre sigle sindacali confederali, hanno quindi convocato su base regionale uno sciopero generale di 8 ore per mercoledì prossimo, a cui potrebbero aderire a breve anche i colleghi di Piemonte e Lazio: “per turno o giornata lavorativa” per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore”, tranne quelli impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge.

Il decreto del governo, sottolinea Fim, Fiom e Uilm della Lombardia, “ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla. Come già sottolineato da Cgil Cisl e Uil Lombardia, nella nostra Regione occorre intervenire in modo deciso, ‘senza se e senza ma’, per contrastare la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi”.

Dinanzi al rischio di una mobilitazione sindacale su base nazionale i ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, Stefano Patuanelli e Roberto Gualtieri, hanno convocato per domani mattina, 24 marzo, alle 11 una videoconferenza con Cgil, Cisl e Uil, dopo che i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno inviato loro una lettera chiedendo «con urgenza un incontro» sul Dpcm con le nuove restrizioni anti-Coronavirus. I sindacati chiedono di rivedere l’elenco.