Immigrati e rischio contagi: la presa di posizione dell’ordine dei medici di Torino

Sembra essere destinato a diventare il cavallo di battaglia estivo della destra italiana, impegnata a minimizzare il rischio di una seconda ondata della pandemia da Covid-19 e, allo stesso tempo, a denunciare il rischio che il virus riprenda a circolare nel nostro paese a causa degli immigrati.

Una narrazione insopportabile, soprattutto se pensiamo che viene promulgata da chi continua ad organizzare comizi e feste dove molto frequentemente non vengono rispettate le misure minime di prevenzione volte a contrastare la diffusione del virus.

Eppure, la seconda parte di questa narrazione meschina che cerca di scaricare ancora una volta sulla questione migratoria i problemi e le tensioni del paese, ha visto adesioni eccellenti anche nel campo del centro-sinistra, basti pensare alle recenti esternazioni dell’ex Ministro dell’Interno democratico Marco Minniti.

Per fortuna esiste ancora il mondo della scienza, che di tanto in tanto si ribella a tanta idiozia strumentale e si trova costretto ad intervenire per ribadire quelle che a molti di noi potrebbero apparire come ovvietà.

In questo caso a parlare è stato l’ordine dei medici di Torino, che ha risposto per le rime al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che si è detto contrario alla redistribuzione dei migranti nella sua regione denunciando un fantomatico rischio Covid-19:

Evocare il rischio di contagio da Covid per ridurre l’assegnazione di migranti al Piemonte è fuorviante e scorretto. Come medici, senza voler entrare nel merito di scelte politiche, ci piacerebbe vivere in una regione che conosce, e ha tra i suoi valori più forti, la solidarietà nei confronti delle persone fragili.

La realtà è che il tasso di positività al Covid tra i migranti è intorno all’1,5%. Ogni migrante che giunge in Italia è sottoposto a tampone e posto in isolamento se positivo e in quarantena se negativo. Prima di essere trasferiti e distribuiti tra le regioni, sono sottoposti a test sierologico. All’arrivo a Torino sono nuovamente sottoposti a tampone e posti in isolamento fino a quando giunge il risultato.

Per tutti questi motivi, i migranti irregolari sono forse le persone più controllate e l’ultimo problema nel contenimento della pandemia. Forse siamo più “pericolosi” noi due, veri piemontesi, che non abbiamo fatto né tampone, né sierologico.

Dott. Guido Giustetto – Presidente Ordine dei Medici di Torino

Prof. Paolo Vineis – Imperial College London“