A Cuba è finita un’era: Raúl Castro si è dimesso dalla guida del partito

Il congresso del Partito comunista cubano, tenutosi venerdì 16 aprile, è stato l’ultimo a vedere come protagonista un membro della famiglia Castro.

Dopo i decenni di Fidel, Raúl Castro ha annunciato il suo congedo dalla guida del partito, ponendo così fine dopo oltre sessant’anni all’era castrista.

Raúl Castro, che governava Cuba da quando suo fratello Fidel si era dimesso dal comitato centrale del Partito Comunista il 19 aprile 2011,  lascia il posto di primo segretario a Miguel Diaz-Canel, già presidente di Cuba. 

“Credo con fervore nella forza, nella natura esemplare e nella comprensione dei miei compatrioti”, ha detto alla conferenza, “e finché vivrò sarò pronto con il piede sulle staffe per difendere la patria, la rivoluzione e il socialismo.”

L’ottantanovenne – che ha ricoperto un ruolo chiave come comandante militare nella rivoluzione che ha rovesciato il brutale regime di Fulgencio Batista nel 1959, sostenuto dagli Stati Uniti – ha detto di aver adempiuto alla sua missione ed “è fiducioso nel futuro della patria.”

La Cuba di Raúl Castro ha vissuto in questo decennio una fase di profonde riforme sul piano economico, con l’ingresso limitato di imprese private in molti settori dell’economia nazionale. Allo stesso tempo i cubani godono ancora di benefici sociali inauditi negli Stati Uniti, tra cui un’assistenza sanitaria pubblica di livello e l’istruzione gratuita dalla culla alla tomba . 

Sotto Castro, Cuba ha continuato la sua rinomata politica di assistenza umanitaria internazionale, che ha ricevuto elogi dall’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante la sua storica visita all’Avana del marzo 2016. L’anno scorso, il governo cubano ha inviato 2.000 medici e infermieri all’estero in quasi due dozzine di nazioni durante la pandemia di coronavirus. 

Miguel Díaz-Canel, il presidente 60enne che sostituirà Castro, dovrà affrontare la pandemia in corso e la conseguente crisi economica aggravata dal continuo embargo statunitense, gestendo le pressioni interne ed esterne per attuare ulteriori riforme sul piano economico rimanendo fedele agli ideali della rivoluzione.