Continua a crescere il divario tra ricchi e poveri

Mentre i potenti della terra si riunivano nel paese montano Davos, Alpi svizzere, per il tradizionale, annuale WEF (World Economic Forum – Forum Economico Mondiale), l’ong internazionale Oxfam pubblicava il suo annuale rapporto sulla crescente concentrazione della ricchezza.

di Gerardo Ongaro

Secondo alcuni dati di tale rapporto, estratti dal quotidiano britannico “The Guardian”, nel 2018 le 26 persone più ricche possedevano ricchezza pari a quella dei 3,8 miliardi di persone che costituiscono la metà più povera del pianeta (nel 2016 erano 61, nel 2017 erano 43).

Oxfam afferma che l’1% di tasse sulla ricchezza, pari a circa 325 miliardi di sterline annue (al cambio attuale 377 miliardi di euro), basterebbe per l’educazione di ogni bambino attualmente fuori dal sistema scolastico, e di fornire assistenza sanitaria che eviterebbe 3 milioni di morti. Circa 10.000 persone al giorno muoiono per mancanza di cure sanitarie, tra queste molte donne per mancanza di assistenza alla maternità.

Nel 2018, la ricchezza dei 2.200 miliardari del nostro pianeta è aumentata di 800 miliardi di euro, ovvero di circa 2,2 miliardi al giorno; mentre nello stesso anno la metà più povera del mondo ha perduto l’11%.

Altri dati mostrano che tra il 2017 e il 2018, un miliardario è nato ogni due giorni, che la persona più ricca del mondo, Jeff Bezos, proprietario di Amazon, possiede ricchezza pari a circa 100 miliardi di euro, pari al bilancio totale dell’Etiopia, paese di circa 105 milioni di abitanti.

Questi dati sono ancora più sconcertanti se si considera il progresso della Cina (dove si concentra una grossa fetta della popolazione mondiale), la cui enorme crescita economica ha contribuito all’abbattimento della povertà.

Significativo al riguardo è il contributo negativo degli evasori e della criminalità. Un esempio lo si trova in un’analisi dell’organizzazione Global Witness (Testimone Globale), riportata dallo stesso quotidiano britannico “The Guardian”, secondo la quale nel Regno Unito beni immobiliari per il valore di oltre 100 miliardi di sterline sono di proprietà segreta (al cambio attuale circa 117 miliardi di euro).

L’analisi mostra che 87.000 proprietà (di cui il 40% a Londra) sono anonimamente possedute da società registrate nei paradisi fiscali.

“È sempre più evidente che gli immobili nel Regno Unito sono tra i mezzi favoriti dalla criminalità e dalla corruzione per nascondere e riciclare il denaro sporco”, afferma Ava Lee, dirigente della campagna anticorruzione di Global Witness.

Global Witness sostiene che la loro indagine ha rivelato il metodo congegnato dai criminali e dai politici corrotti per usare il mercato immobiliare britannico per nascondere, ripulire denaro sporco e assicurare impunità a se stessi e alle loro famiglie.