I lavoratori delle ferrovie sono riusciti a bloccare i carri armati statunitensi per oltre due settimane. Un chiaro segnale per i lavoratori d’Europa.
Fonte: Klasse Gegen Klasse
I lavoratori della compagnia ferroviaria greca TrainOSE si sono rifiutati di trasportare carri armati statunitensi da un porto nel nord della Grecia.
I veicoli militari erano arrivati al porto di Alexandroupolis, nel nord della Grecia, e dovevano essere trasportati al confine ucraino. Secondo il Partito comunista greco (Kke), i lavoratori si sono rifiutati di prendere parte al trasporto di questi veicoli resistendo a forti pressioni: “Da circa due settimane si esercitano pressioni sui lavoratori di Salonicco”. I capi hanno continuato a cercare disperatamente lavoratori per il trasporto, senza successo. L’argomentazione dei padroni secondo cui i lavoratori non dovevano interessarsi a ciò che trasportavano è stata vana. Anche la successiva minaccia sul contratto di lavoro, secondo il quale “un dipendente può essere mobilitato secondo le esigenze dell’azienda”, non ha sortito alcun effetto, tantomeno la minaccia di licenziamenti.
In vista di questi sviluppi, i sindacati sono stati coinvolti. Questi ora chiedono che le ferrovie greche non siano coinvolte nel trasporto di attrezzature militari e che non ci siano ulteriori minacce contro i lavoratori che si rifiutano di trasportare attrezzature militari della NATO. Si dice in un comunicato: “Nessuna partecipazione del nostro Paese ai conflitti militari in Ucraina, che si svolgono nell’interesse di pochi a spese dei popoli”.
Sfortunatamente, i capi dell’autorità ferroviaria greca sono riusciti a trovare i crumiri di TRAINOSE, che alla fine hanno consegnato le armi, ma non senza un’azione disperata da parte degli scioperanti. Sebbene i carri armati erano ormai pronti per essere consegnati, questi sono stati prima cosparsi di vernice rossa. I sindacati hanno inoltre preso una posizione netta contro i lavoratori crumiri.
Con il boicottaggio delle consegne di armi, gli operai hanno dimostrato ancora una volta di essere in grado di porre fine alla guerra. Già a Pisa, in Italia , i lavoratori aeroportuali si sono rifiutati di consegnare armi, munizioni ed esplosivi all’Ucraina. Anche in Bielorussia i ferrovieri hanno sabotato i rifornimenti per l’esercito russo, da cui questo dipende in maniera importante. È così che i lavoratori greci ora si uniscono ai messaggi internazionali di lotta dei lavoratori.
Un monito che sembrerebbe essere stato accolto anche dai ferrovieri tedeschi, che hanno organizzato con una prima manifestazione a Berlino contro le consegne delle armi, denunciando la loro contrarietà alla guerra.