Mezzo milione di persone in piazza a Varsavia contro il governo di destra polacco

Circa mezzo milione di persone sono scese in piazza a Varsavia per esprimere la loro rabbia contro un’amministrazione di destra che sta erodendo le garanzie democratiche, alimentando così il timore che la nazione stia seguendo l’Ungheria e la Turchia sulla strada dell’autocrazia.

Grandi folle si sono riunite anche a Cracovia e in altre città del Paese, che conta 38 milioni di abitanti, mostrando la loro frustrazione nei confronti di un governo che i critici accusano di aver violato la Costituzione e di aver eroso i diritti fondamentali in Polonia.

L’ex presidente Lech Walesa è salito su un palco insieme al leader del partito di opposizione Piattaforma Civica, e l’ex primo ministro polacco Donald Tusk.

I sostenitori della marcia hanno avvertito che le elezioni generali che si terranno a ottobre potrebbero essere l’ultima possibilità per la nazione per fermare il declino della democrazia che sta avvenendo sotto l’azione dell’attuale partito al governo, Diritto e Giustizia, mentre crescono i timori che lo scrutinio possa non essere equo.

La Polonia si sta infatti preparando per quelle che dovrebbero essere elezioni ravvicinate questo autunno. Secondo alcuni sondaggi pubblicati in questi giorni da diverse testate europee , la piattaforma civica di Tusk è attualmente dietro al PiS. Ma il partito al governo non ha abbastanza sostegno per garantirgli la maggioranza nel prossimo parlamento.

La posizione del PiS nei sondaggi si è indebolita nel 2023 sulla scia dell’inflazione a due cifre e del rallentamento economico. Entrambi dovrebbero però allentarsi entro la fine dell’anno, forse dando al partito al governo un po’ di spazio per superare l’opposizione e assicurarsi un terzo mandato consecutivo che non avrebbe precedenti nella pur breve storia della Polonia democratica.