Paesi Baschi: 7 candidati di EH Bildu rinunciano di fronte alle pressioni della destra

Da alcuni giorni in Spagna ci sono polemiche sul fatto che alle elezioni amministrative del 28 maggio EH Bildu, la coalizione politica che rappresenta la sinistra autonomista basca, aveva candidato sette persone che in passato erano state accusate di essere vicine all’organizzazione terroristica basca ETA.

Pubblichiamo la traduzione integrale del comunicato di rinuncia alla candidatura.

Fonte: Insurgente

L’inclusione dei nostri nomi nelle candidature di EH Bildu nelle nostre rispettive località ha sollevato una grande tempesta politica e mediatica. Sono stati nominati quarantaquattro candidati, la maggior parte dei quali è stata condannata con la strategia “tutto è ETA”, che ha perseguito attività strettamente politiche e ha portato alla violazione dei diritti civili e politici di molti cittadini. Sarebbe un disservizio per i principi democratici minimi se si desse per scontato che questi diritti possano continuare a essere calpestati.

I nostri casi specifici sono stati evidenziati dai fatti per i quali siamo stati condannati. Non rinnegheremo ora la nostra passata militanza e la responsabilità che ci siamo assunti.

La configurazione delle liste nei nostri rispettivi comuni ha raggiunto un significato indiscutibile, che ci obbliga, per varie ragioni, a ritirare per quanto possibile le nostre candidature e a garantire che non assumeremo in nessun caso la carica di consigliere.

Con questa decisione desideriamo rivolgerci innanzitutto alle vittime dell’ETA e, in generale, a tutte le persone che hanno sofferto in questo conflitto, per dimostrare il nostro impegno affinché né le nostre parole né le nostre azioni aggiungano mai la minima sofferenza a quelle già avvenute.

Vorremmo sottolineare che fin dall’inizio abbiamo partecipato al cambiamento di strategia della sinistra nazionalista avvenuto più di dieci anni fa e che accettiamo il suo impegno inequivocabile verso mezzi esclusivamente politici e democratici.

Approviamo inoltre espressamente la Dichiarazione del 18 ottobre come sguardo autocritico sul precedente ciclo di scontri. Non è nel nostro spirito nascondere il passato e crediamo che siano necessari esercizi di memoria sinceri, costruttivi e completi. Non vogliamo un futuro senza passato, ma non possiamo nemmeno accettare le azioni di quei settori reazionari che vogliono condannare il nostro Paese a un passato senza futuro.

È evidente che in questi giorni hanno prevalso interessi di parte ed elettoralistici, che poco o nulla hanno a che fare con la costruzione della convivenza e della pace, e che l’obiettivo della polemica non è altro che quello di danneggiare EH Bildu, essendo riuscito a diventare un punto di riferimento ineludibile e la principale forza di trasformazione.

A nostro avviso, non si può sostenere che l’obiettivo di EH Bildu sia quello di ratificare la nostra traiettoria precedente. A nostro avviso, questo progetto politico rappresenta un futuro pieno di speranza per Euskal Herria, che ha ottenuto il sostegno di numerose persone e settori, tra cui molti di quelli che un tempo ci osteggiavano apertamente, che ci censuravano e condannavano le nostre azioni. Ovviamente, la loro partecipazione a questo progetto collettivo che è EH Bildu non intende legittimare l’ETA.

Siamo consapevoli che EH Bildu è stata creata in una nuova era come strumento per raggiungere la sovranità, la pace e la libertà, per costruire un Paese migliore. E questo è anche il nostro impegno”.

Jose Antonio Torre Altonaga, Asier Uribarri Benito, Lander Maruri Basagoiti, Begoña Uzkudun Etxenagusia, Jose Ramón Rojo González, Juan Carlos Arriaga Martínez e Agustín Muiños Díaz