Su pressione di Izquierda Unida il governo spagnolo sospende l’acquisto di armi da Israele

La pressione esercitata dall’UI e la sua difesa dell’accordo di coalizione costringono il governo a rettificare una decisione contraria ai principi della pace e della giustizia internazionale.

Fonte: Mundo Obrero

Il polso etico e politico di Izquierda Unida ha segnato il percorso del governo in uno dei momenti più delicati della legislatura. La fermezza e la determinazione del partito guidato da Antonio Maíllo sono state fondamentali nella decisione del governo di Pedro Sánchez di rescindere il contratto per l’acquisto di armi dall’azienda israeliana IMI Systems, recentemente firmato dal Ministero dell’Interno.

La notizia, che ha scosso la coesione della coalizione di governo a metà della settimana di Pasqua, ha provocato l’immediata reazione di Izquierda Unida, che non ha esitato a pronunciarsi contro un’operazione che contravveniva apertamente agli accordi governativi e ai principi etici di una politica estera impegnata sul fronte dei diritti umani e della legalità internazionale.

Fin dall’inizio, la UI ha guidato l’opposizione a un acquisto che prevedeva la fornitura di munizioni attraverso un’azienda legata a uno Stato che da mesi sta portando avanti una brutale offensiva sulla popolazione civile palestinese. “Non si può acquistare materiale da uno Stato che massacra il popolo palestinese”, ha dichiarato Antonio Maíllo, chiarendo che la coerenza e la decenza politica non sono negoziabili. Inoltre, Enrique Santiago, segretario generale del PCE e portavoce di IU al Congresso, è stato chiaro nelle sue dichiarazioni e ha dimostrato che Izquierda Unida è una forza coerente e responsabile con i suoi principi.

Izquierda Unida accoglie con favore la rettifica, anche se non abbassa la guardia. “Continueremo a vigilare sul rispetto degli accordi”, ha avvertito Maíllo, ricordando che l’impegno per la causa palestinese non è circostanziale, ma strutturale nell’ideologia del governo progressista. In un contesto internazionale di crescente complicità con le violazioni dei diritti umani, l’Uip ha dimostrato che la politica può essere uno strumento di dignità e giustizia.

L’opposizione, tuttavia, ha reagito in modo opposto. Alberto Núñez Feijóo ha criticato la decisione del governo, difendendo Israele come “Paese democratico” e accusando il governo di agire con frivolezza istituzionale. Ma al di là del rumore della destra, la rettifica del governo è una vittoria morale e politica per chi difende la pace contro il militarismo e la coerenza contro i doppi standard.

Quanto accaduto fornisce anche un’importante lezione interna: in un governo di coalizione, il rispetto degli accordi è sacro. E Izquierda Unida ha dimostrato, ancora una volta, che il suo ruolo non è ornamentale, ma centrale. Non solo nella difesa dei diritti sociali e del lavoro, ma anche in una politica internazionale con anima e principi.