Ai domiciliari sindaca leghista: negava aiuti alimentari covid per gli anziani per darli ai più ricchi

Arresti domiciliari per Michela Rosetta, la prima cittadina leghista di San Germano Vercellese, accusata di aver dirottato gli aiuti alimentari con fondi statali destinati ad anziani non autosufficienti e immigrati, verso famiglie benestanti che non ne avrebbero avuto alcun diritto.

I reati contestati a vario titolo sono peculato, abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico. Nell’inchiesta sono indagate anche altre 7 persone, tra cui il Consigliere comunale ed ex assessore Giorgio Carando, il vice sindaco Maurizio Bosco, due dipendenti comunali e due imprenditori.

L’inchiesta della procura di Vercelli sulla gestione dei pacchi per le famiglie meno abbienti a San Germano Vercellese ha fatto emergere una gestione a dir poco criminosa degli aiuti finanziati da fondi statali, che venivano negati ad anziani non autosufficienti e stranieri per destinarli a famiglie più ricche.

Dalle intercettazioni emerge che, nei rari casi in cui si destinavano pacchi alimentari a quelli che sarebbero dovuti essere i legittimi assegnatari, gli si consegnava “il pacco da sfigati”, come la Sindaca definiva il pacco alimentare con meno beni di consumo e di più scarsa qualità da destinare ai più poveri.

La procura infine contesta anche l’acquisto di generi non essenziali, come mazzancolle e capesante, che poi avrebbero portato a casa per consumarle in famiglia. Ma non è finta qui: dall’indagine è emerso che la stessa Sindaca avrebbe provocato volontariamente il crollo di una chiesa in paese, l’ex chiesa di Loreto, a San Germano. Per questo motivo si è aggiunta in capo alla leghista anche l’accusa di distruzione di beni sottoposti a vincolo culturale.