Meloni attacca i rave party e permette le adunate fasciste

Il nuovo primo ministro italiano ha approfittato della notizia di un “rave” per mostrare la mano dura. Ma l’opposizione ricorda che nello stesso periodo ha permesso una marcia fascista che è illegale e ha nominato come vice ministro delle Infrastrutture un deputato fotografato con una fascia nazista al braccio.

Fonte: Esquerda

All’inizio di questa settimana, una delle notizie più scottanti sui media italiani è stato l’arresto dei 14 organizzatori di un “rave” di Halloween illegale a Modena e il sequestro di materiale per un valore di 150.000 euro. Circa 4.000 persone si sarebbero riunite in un capannone e il rumore ha spinto i residenti a lamentarsi con le autorità.

La neo-primo ministro del Paese, Georgia Meloni, ha approfittato del clamore mediatico per annunciare lunedì che il suo governo “non chiuderà gli occhi di fronte alla violazione delle leggi”, inasprirà le norme contro le feste senza licenza e creerà un nuovo reato di “violazione di domicilio per assembramenti pericolosi”, cioè l’organizzazione di “rave”, che comporterà pene detentive da tre a sei anni. Inoltre, d’ora in poi, qualsiasi festa con più di 50 persone dovrà essere autorizzata.

Tuttavia, il governo non è stato altrettanto energico nei confronti della marcia che ha riunito migliaia di fascisti nello stesso fine settimana a Predappio, la città natale di Benito Mussolini, in occasione del centenario della marcia su Roma che permise al dittatore fascista di prendere il potere. Secondo quanto riferito, erano presenti circa 2.000 persone che hanno fatto il saluto nazifascista e gridato slogan fascisti. Secondo la legge italiana, le manifestazioni a sostegno del fascismo sono vietate.

Sandra Zampa, senatrice del maggior partito di opposizione, il Partito Democratico, ha criticato il fatto che il governo “non ha avuto nulla da dire” sui fascisti che “marciavano tranquilli e gioiosi” nel centro della città, ritenendo vergognoso che sia stato permesso un evento di “nostalgici di un regime che ha scritto una delle pagine più vergognose della storia d’Italia”. E si è chiesta se “non si siano pentiti della violazione della legislazione che vieta la rievocazione del partito fascista e l’apologia del regime”.

Nel frattempo, è emerso un altro caso che ha messo in discussione il tentativo di ripulire l’immagine del suo partito, Fratelli d’Italia. Il tentativo del premier di fare piazza pulita è stato aiutato dalla stampa che ha definito di “centrodestra” una coalizione tra una minoranza berlusconiana e due partiti di estrema destra.

 

Il viceministro con la svastica dice che si è trattato di uno “scherzo”

Galeazzo Bignami, deputato di Fd’I, è stato nominato lunedì vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sarà quindi il braccio destro di Salvini. Questo avvocato appare in una foto del 2005 con una fascia nazista al braccio. Per Marco Furfaro del Partito Democratico questa nomina è “un’offesa, un’indecenza nei confronti della Costituzione, della memoria, della storia e delle vittime della svastica”. Successivamente, nel 2019, Bignami ha reso noti i nomi dei residenti stranieri di un appartamento di edilizia residenziale pubblica a Bologna, dicendo che “non gliene fregava niente” della loro privacy.

In merito al caso della fascia al braccio, il responsabile ha risposto in un comunicato dicendo di essersi scusato “più di una volta” per l’accaduto, affermando che la foto è stata scattata “in un contesto privato”, trattandosi di “uno scherzo tra amici” e cercando di convincere che considera il nazismo un “male assoluto” e che è contro “tutte le forme di totalitarismo, di espressioni liberticide e antidemocratiche”.

E non è l’unica nomina sotto esame. Claudio Durigon è diventato sottosegretario di Stato del ministro del Lavoro. L’esponente leghista è noto per aver proposto di cambiare il parco di Latina, nel Lazio, intitolato ai giudici antimafia assassinati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con quello di Arnaldo Mussolini, fratello del capo di Stato fascista. Nel precedente governo, in cui era sottosegretario al Ministro dell’Economia, questo gli valse le dimissioni. Ora ritorna all’esecutivo.

Nel frattempo, Meloni continua a sforzarsi di far passare l’idea che il suo partito non abbia più nulla a che fare con il fascismo. In Parlamento ha dichiarato di condannare le “ignominiose” leggi antiebraiche di Mussolini definendole “il punto più basso” della storia italiana. E dice di essere più legato ai repubblicani statunitensi e ai conservatori britannici.

In entrambi gli schieramenti politici, alcuni sono sospettosi delle dichiarazioni e sottolineano, ad esempio, che il loro partito continua a portare la fiamma tricolore del Movimento Sociale Italiano. Questa è l’opinione di Mirco Santarelli, presidente dell’unità ravennate degli Arditi d’Italia, che ha organizzato la marcia fascista dello scorso fine settimana. A La Stampa ha dichiarato: “se la Meloni lasciasse il simbolo della fiamma, smetteremmo di votarla. Ha già preso le distanze dal nazifascismo perché ha capito che era obbligata a farlo. Sarebbe come se un giudice mi chiedesse se sono fascista. Risponderei di no perché altrimenti mi metterei nei guai”.

 

La priorità della Meloni: fine della vaccinazione obbligatoria del personale sanitario

Nella prima conferenza stampa del nuovo governo dopo l’insediamento, una delle priorità è stata quella di annunciare la fine della vaccinazione obbligatoria del personale sanitario contro il Covid-19.

In un momento in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che il numero di infezioni e di ricoveri ospedalieri è di nuovo in aumento, Orazio Schillaci, il nuovo Ministro della Salute, ha giustificato la decisione perché ritiene che “il panorama epidemiologico è cambiato, in particolare dai dati possiamo vedere che l’impatto sugli ospedali è limitato e c’è una diminuzione delle infezioni e una stabilizzazione degli ospedali”. E perché “c’è carenza di personale medico”. Con questa misura, i quasi 4.000 operatori sanitari del Paese che non hanno voluto vaccinarsi tornano al lavoro, dopo essere stati sospesi senza stipendio. L’obiettivo, sostiene il ministro, è quello di “combattere la carenza di personale e garantire il diritto alla salute”. Enrico Letta, segretario generale del Partito Democratico, ha replicato: “il primo atto del governo è quello di premiare gli antivaccinisti”.