Prosegue a gonfie vele la raccolta di firme promossa dalle forze di opposizioni al governo Meloni (fatta eccezione per Italia Viva di Matteo Renzi) a supporto della misura proposta e sostenuta in parlamento da M5S, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e Azione! sull’introduzione di una paga minima oraria per tutti pari a 9 euro l’ora.
Che l’iniziativa avrebbe goduto di un certo sostegno popolare lo si era capito già dal primo giorno della campagna, quando la piattaforma online per firmare è immediatamente collassata per i troppi accessi.
La notizia di oggi è che la raccolta, che si tiene anche dal vivo in alcune feste dei partiti che vi hanno aderito (in particolare le varie feste de l’Unità sparse per l’Italia) e tramite banchetti per strada, ha già superato le 200.000 adesioni dopo appena due giorni.
Il sito per le adesioni online è stato ovviamente ripristinato ed è facilmente raggiungibile all’indirizzo: www.salariominimosubito.it
“La nostra Costituzione, all’articolo 36, dice che chi lavora ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Questo diritto viene costantemente violato: in Italia, infatti, sono più di tre milioni le persone che pur lavorando sono povere” si legge sulla homepage del sito.
Per questo le forze di opposizione, senza Italia Viva, hanno proposto che “nessun lavoratore possa ricevere una retribuzione oraria inferiore a 9 euro all’ora, senza considerare tredicesima, quattordicesima, Tfr, ecc, che devono essere in più” andando inoltre a rafforzare la contrattazione collettiva, combattendo i contratti pirata e le “esternalizzazioni che servono proprio a sottopagare i lavoratori”. La proposta include nel salario minimo anche le retribuzioni di lavoratori e lavoratrici parasubordinati e autonomi.