Brasile, annullate le condanne contro Lula. Potrà candidarsi nel 2022

Dopo 580 giorni di prigionia e ingiustizie, Lula potrà candidarsi alle presidenziali del 2022 contro Jair Bolsonaro. Le condanne sono state annullate.

Il giudice della Corte Suprema del Brasile, Edson Fachin, ha invalidato tutte le condanne che erano state inflitte all’ex presidente socialista Luiz Inácio Lula da Silva che, quindi, recupera i suoi diritti politici.

il giudice ha stabilito che la giustizia del Paranà non aveva competenza sull’inchiesta sulla cosiddetta Operação Lava Jato per cui Lula era stato condannato nel 2018. La condanna impedì all’ex presidente di partecipare nelle presidenziali, nelle quali tutti i sondaggi lo davano vincente, e che andarono poi a Jair Bolsonaro.

Le rivelazioni di The Intercept Brazil avevano svelato infatti un rapporto diretto tra il giudice Moro, che ha condannato Lula, e il pool dei pm dell’inchiesta Lava Jato. Il primo suggeriva ai secondi quali prove trovare e come usarle nello scontro che avevano con il due volte presidente del Brasile.

Secondo quanto stabilito dal giudice della Corte Suprema, la cui decisione non dovrà essere ratificata in sessione plenaria, tutti i casi in questione andranno ora riesaminati dalla Corte Federale, nel frattempo però Lula è nelle condizioni di presentarsi alle prossime elezioni per le quali un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano O Estato de Sao Paulo gli attribuisce già il 50% delle preferenze.

Lula, è il caso di ricordarlo, si è sempre dichiarato innocente e vittima di una persecuzione politica da parte del pool dell’inchiesta “Lava Jato” e dell’ex giudice Sergio Moro che, dopo aver condannato l’ex presidente-operaio, è diventato ministro della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro.