In Groenlandia la sinistra radicale ha vinto le elezioni

Il principale partito di opposizione, la formazione socialista-ecologista Inuit Ataqatigiit (IA), ha vinto le elezioni politiche in Groenlandia col 36,6% dei voti.

La formazione di sinistra ha spodestato il partito social-democratico di Simiut, ininterrottamente al governo dal 1979, che si è fermato al 29%.

Le elezioni hanno avuto come tema centrale del dibattito sul destino del monte Kuannersuit, che secondo una stima del think tank Polar Research and Policy Initiative sarebbe «il secondo più grande giacimento di metalli rari al mondo, e la quinta più grande riserva di uranio» al mondo.

Il precedente governo di centro-sinistra ne aveva autorizzato lo sfruttamento destinandolo così a diventare oggetto di un sito di estrazione mineraria e accendendo l’interesse di molte compagnie minerarie straniere, mentre la popolazione locale si è detta sempre contraria per via della appurata presenza di uranio, che è noto essere pericolosamente radioattivo.

Il leader di Inuit Ataqatigiit, il 34enne Mute Egede, ha già annunciato che inizierà subito i colloqui con le altre formazioni. Se sarà confermato capo del governo sarà il più giovane primo ministro al mondo, se pure di un territorio autonomo.