La polizia israeliana ha chiuso la sede del Partito Comunista ad Haifa

HAIFA, Israele – La polizia israeliana e il ministro della Sicurezza di Netanyahu, Itamar Ben Gvir, hanno attaccato il Partito Comunista Israeliano, chiudendo la sua sede nella città di Haifa per impedire al partito di organizzare attività contro la guerra e il genocidio.

Di Al-Ittihad – People’s World 

La polizia ha convocato Reem Hazan, segretaria della regione di Haifa del partito, per la seconda volta lunedì pomeriggio e l’ha interrogata sulle azioni del Pci. Dopo aver interrogato Hazan, la polizia ha annunciato la decisione di chiudere la sede del partito per impedire la proiezione del nuovo film dell’artista Muhammad Bakri, Jenin, Jenin e per impedire le riunioni volte a organizzare azioni contro la guerra aggressiva a Gaza.

In un comunicato, il Partito Comunista e il Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza (Hadash) hanno condannato la misura, affermando che “indica la profondità della pratica fascista che colpisce il lavoro politico e di partito nel Paese che si oppone alla guerra e alla politica di questo governo”.

Le due organizzazioni hanno anche sottolineato la loro sfida a Netanyahu e Ben Gvir, dichiarando che “l’attività contro la guerra continuerà fino a quando questa guerra criminale su Gaza non cesserà”.

Subito dopo la decisione di chiudere il quartier generale, si è tenuta una sessione d’emergenza della leadership del ramo in città, alla quale hanno partecipato leader dell’ICP e di Hadash a livello nazionale, e sono state intraprese diverse iniziative di protesta contro la decisione, tra cui l’organizzazione di una manifestazione lunedì sera.

La coalizione del Partenariato arabo-ebraico per la pace ha dichiarato: “Non resteremo in silenzio su questo tentativo di silenziamento e non ci arrenderemo ai tentativi della polizia e del governo di reprimere l’opposizione all’occupazione e alla guerra. Il fascismo non passerà!”.

La solidarietà si è fatta sentire anche dall’interno dei territori occupati. In una lettera indirizzata al Partito Comunista Israeliano, il Partito Popolare Palestinese ha dichiarato: “Tutte le pratiche repressive criminali che prendono di mira lo status, le attività e le sedi del vostro partito e di Hadash, che rientrano nelle politiche fasciste del governo e degli apparati di occupazione contro il nostro popolo e contro le forze che si oppongono alla guerra e all’occupazione”.

La lettera aggiungeva: “Il Partito Popolare condanna queste persecuzioni e tutte le pratiche dell’occupazione, ed esprime la sua solidarietà al compagno Hazan, al suo partito e alla sua coalizione vittoriosa. Afferma la sua fiducia nella vostra fermezza e nelle vostre posizioni, e insieme e uniti nella lotta contro l’occupazione e il fascismo”.