Le elezioni di midterm negli USA e la democrazia sotto attacco

Un partito repubblicano che ritiene che l’unica elezione giusta sia quella vinta da loro si è allontanato dal processo democratico ed è scaduto in una politica per la quale le generazioni passate hanno combattuto guerre.

di Jim Goodman – Common Dreams

Un mio amico ha recentemente detto: “Sono arrivato al punto in cui penso che una dose di vero fascismo potrebbe essere l’unico modo per far render conto a tutti della natura dei MAGA (Make America Great Again)”. Certamente è una battuta ironica, ma in Wisconsin e a livello nazionale, con il possibile esito delle elezioni di metà mandato della prossima settimana, potremmo essere più vicini ad una vera dose di fascismo di quanto immaginiamo.

Per quanto possiamo credere ai dati dei sondaggi nazionali, i repubblicani sono favoriti per ottenere la maggioranza sia alla Camera che al Senato. Considerati gli sforzi dei repubblicani per limitare l’affluenza alle urne in tutto il Paese, le intimidazioni ai danni degli elettori e la consapevolezza che ci sono elettori che non vedono l’utilità di votare, sembra che questi sondaggi possano essere verosimili.

Senza una forte affluenza di questi elettori scoraggiati e di giovani elettori, dovremmo aspettarci una vittoria repubblicana e altri due anni di stallo e ostilità tra i partiti. Naturalmente, data la quasi totale mancanza di rispetto e di cooperazione tra i politici di entrambi i partiti, a prescindere da chi vincerà potremo aspettarci ancora lo stesso, pochi progressi, più ostilità e un continuo utilizzo della violenza fisica in nome del MAGA.

Immagino anche che se i repubblicani otterranno la maggioranza, la vedranno come un “mandato” per la loro filosofia politica che, dalla loro grande marcia indietro a metà gennaio del 2021, è diventata un sostegno quasi totale all’ex presidente.

La filosofia MAGA, come l’ha descritta il presidente Biden, di “semi-fascismo” è stata strutturata attentamente. Sebbene non siano riusciti a fermare il trasferimento di potere, ci hanno certamente provato, visto che il leader ufficiale del movimento MAGA ha assistito “allegramente” al suo svolgimento. Rovesciare un processo democratico, tentare di installare un presidente non eletto: cercate la definizione di questo in qualsiasi dizionario.

Il Wisconsin sembra inserirsi perfettamente nella tendenza nazionale, con la corsa per il governatore, il Senato degli Stati Uniti e le gare congressuali contestate che sembrano tutte favorevoli a una vittoria repubblicana. I distretti elettorali del Wisconsin, caratterizzati da una struttura a griglia, hanno praticamente assicurato ai repubblicani il controllo dell’assemblea legislativa dello Stato per i prossimi 10 anni; con un salto di pochi seggi la loro maggioranza sarebbe a prova di veto.

La maggior parte degli elettori non è favorevole al controllo di un solo partito e le gare statali possono, come è successo nel 2018, andare a favore dei democratici. Gli elettori dovrebbero scegliere i loro funzionari eletti, ma i repubblicani, attraverso il gerrymandering (il ridisegno ingannevole delle circoscrizioni elettorali a loro vantaggio), si sono già assicurati molti seggi, garantendosi così il saldo controllo del processo politico per anni.

Il candidato repubblicano alla carica di governatore Tim Michaels ha dichiarato che, se eletto, intende sbarazzarsi della Commissione elettorale bipartisan del Wisconsin e che, dopo la sua elezione, i repubblicani non perderanno mai più un’elezione in Wisconsin.

Il senatore Ron Johnson, pur negandolo, ha espresso il desiderio di rivalutare (“leggi” tagliare pesantemente) e privatizzare la Sicurezza Sociale e il Medicare, e ha detto alle donne che se non gradiscono la recente sentenza della Corte Suprema Dobbs vs. Jackson possono andarsene. Il senatore Johnson ha anche una simpatia per gli insurrezionalisti che hanno “visitato” il Campidoglio il 6 gennaio durante la loro “protesta pacifica”.

Derrick Van Orden, candidato repubblicano per il terzo distretto congressuale del Wisconsin, ha partecipato con orgoglio all’insurrezione del 6 gennaio a Washington e, durante una tappa della campagna elettorale, ha affermato che gli uomini di sinistra non possono essere veramente cristiani: un politico e, a quanto pare, anche un teologo.

Sospetto che le elezioni di metà mandato non passeranno senza polemiche: un partito repubblicano che ritiene che l’unica elezione giusta sia quella vinta da loro si è allontanato dal processo democratico ed è degenerato in una politica per la quale le generazioni passate hanno combattuto guerre. Sebbene le definizioni delle strutture politiche possano essere più complesse, il fascismo è una di quelle cose che “riconosceremo quando le vedremo” e che non vogliamo vedere mai più.

Semi-fascismo potrebbe essere un eufemismo e, sfortunatamente, se lasciamo che la gente del MAGA faccia la sua strada e abbia la sua vera dose di fascismo, tutti noi riceveremo la dose e ci troveremo in un posto in cui nessuno di noi vorrebbe mai essere.