Lula è tornato e attacca subito Bolsonaro sulla gestione della pandemia

“Questo paese è disorganizzato e sta cadendo a pezzi perché non ha un governo”, ha detto l’ex presidente brasiliano.

di Kenny Stancil – Common Dreams

In un discorso mercoledì che ha segnato l’avvio di una potenziale corsa presidenziale, l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha condannato Jair Bolsonaro, l’attuale presidente di estrema destra del paese sudamericano, per la sua catastrofica gestione della pandemia da coronavirus e della conseguente crisi economica.

“Questo paese è disorganizzato e sta cadendo a pezzi perché non ha un governo”, ha detto Lula davanti ad una folla riunita dal sindacato dei metalmeccanici a São Bernardo do Campo, dove la carriera politica dell’icona di sinistra di 75 anni è iniziata come attivista negli anni ’70. 

Mentre il Covid-19 ha causato la morte di quasi 270.000 persone in Brasile – il secondo numero di vittime più alto al mondo nell’ultimo anno dopo gli Stati Uniti – Bolsonaro ha costantemente minimizzato la minaccia letale rappresentata dal virus.

La scorsa settimana, dopo due giorni consecutivi di morti record che hanno spinto il sistema ospedaliero del paese “sull’orlo del collasso”, il presidente brasiliano Bolsonaro ha detto ai suoi cittadini di smetterla di “piagnucolare”, come riferito dalla Reuters che ha riportato le ultime osservazioni di Bolsonaro che ancora una volta ha attaccato le misure di distanziamento e minimizzato la gravità della pandemia. “

In piedi davanti a uno striscione che recitava: “Salute, lavoro e giustizia per il Brasile”, Lula, come membro del Partito dei Lavoratori, ha detto mercoledì che “molte di queste morti avrebbero potuto essere evitate”. Ha poi suggerito di “non seguire nemmeno una delle decisioni stupide del presidente o del ministro della salute. Fatevi vaccinare”.

“Le persone non hanno bisogno di armi. Le persone hanno bisogno di posti di lavoro”, ha aggiunto Lula, criticando la politica a favore delle armi di Bolsonaro e la sua risposta inetta alle continue turbolenze economiche, che l’ex presidente ha contrastato in passato garantendo al paese maggiore prosperità e riducendo la disuguaglianza che i brasiliani hanno vissuto durante il suo governo del paese dal 2003 al 2011.

Il discorso è stato il primo di Lula da quando un giudice della Corte Suprema brasiliana lunedì ha annullato diverse condanne penali contro l’ex presidente, ripristinando i suoi diritti politici e aprendo la porta alla sua candidatura nel 2022 per spodestare Bolsonaro.

Sebbene Lula abbia detto che “non ha tempo per pensare a una candidatura per il 2022 ora”, alcuni osservatori hanno interpretato il suo voto a “combattere instancabilmente” per il Brasile e la denuncia di Bolsonaro come prova del suo ritorno ufficiale sull’arena politica, con Reuters che interpreta l’evento come il tentativo di “preparare il terreno” per una probabile corsa presidenziale.

“Il suo discorso è stato il lancio di una campagna”, ha infatti affermato l’analista politico Creomar da Souza della società di consulenza Dharma. “Ha presentato il suo progetto per il paese, che implica molti riferimenti alla sua eredità di presidente”.

Durante la sua presidenza, Lula ha incentivato un boom economico ed ha incanalato la ricchezza prodotta per migliorare la vita dei brasiliani oppressi. Rimane popolare tra i progressisti di tutto il mondo per l’attuazione di programmi sociali che hanno risollevato milioni di persone dalla povertà.

Quando ha lasciato l’incarico nel 2011, Lula ha goduto di un indice di popolarità superiore all’80% e prima che la sua candidatura venisse bloccata da una condanna per corruzione, era in testa nei sondaggi per la gara elettorale del 2018, alla fine vinta da Bolsonaro.

Lula ha ribadito la sua innocenza, descrivendo le accuse che lo hanno messo dietro le sbarre per 18 mesi come una bugia fabbricata da avversari di destra, intenti a perpetrare un colpo di stato politico. 

Mentre Lula potrebbe ancora essere processato nella capitale Brasilia se i pubblici ministeri decidessero di perseguire uno dei casi di corruzione in sospeso in cui non è stato ancora raggiunto alcun verdetto, l’ex presidente rimane molto popolare tra la gente: i più recenti sondaggi indicano che è nella posizione migliore per sconfiggere il candidato di destra.

“Bolsonaro ha raggiunto il punto più basso di popolarità nella storia recente della repubblica”, ha detto Christian Lynch, politologo dell’Università statale di Rio de Janeiro. “E dovrà affrontare un candidato che può tornare al suo apice”.