Il coordinatore federale di Izquierda Unida e ministro del Consumo, Alberto Garzón, ha dichiarato questo sabato che bisogna iniziare a parlare di “decrescita per alcuni e per alcune attività, per crescere in altre a beneficio della maggioranza”, durante un evento tenutosi a Mérida, al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche la candidata alla presidenza della Giunta, Irene de Miguel, e il candidato sindaco, Óscar Fernández.
Fonte: Mundo Obrero
Garzón ha difeso la lotta contro il “capitalismo” come modello di produzione che avvantaggia sempre “i più potenti, che sono pochi”, a scapito della “maggioranza della classe operaia”. Questo modello “non è sano per una società”, ha insistito.
“Dobbiamo ridimensionare l’attività produttiva, ridurre la quantità di risorse naturali e di energia che consumiamo, e questo non significa vivere peggio; diminuire significa diminuire per alcuni e in alcune attività e crescere in altre, come il settore pubblico e per coloro che sono più poveri, perché è una questione di ridistribuzione, di giustizia sociale”, ha spiegato il ministro.
Per questo motivo, ha approvato la riforma del lavoro approvata dal governo di coalizione in Spagna, “grazie a un ministro che non è socialista”, e che “per la prima volta nella storia, una riforma del lavoro in Spagna serve ad aumentare i salari della classe operaia”. Ha sottolineato che la Spagna deve attuare un modello di “redistribuzione del reddito, della ricchezza e del tempo”, aspetti che sono “compatibili con i valori democratici”.
A questo proposito, ha sottolineato che “dobbiamo porre fine al capitalismo”, “che cambia il nostro clima”, e per questo ha sostenuto che le città “devono essere orientate in modo diverso”, creando “rifugi climatici”. Garzón ha aggiunto che “il cambiamento climatico è diverso a seconda del quartiere in cui si vive, perché non è lo stesso isolarsi in una casa con materiali di scarsa qualità che isolarsi in una casa appartenente a una famiglia con maggiori risorse”. Per questo ha anche proposto di ridistribuire il potenziale energetico della Spagna in generale, e dell’Estremadura in particolare, in modo che ne beneficino tutti i cittadini e non solo le grandi aziende del settore.