La lezione delle femministe a Salvini che specula sui diritti delle donne

Matteo Salvini, da buon influencer qual’è, non perde occasione per dire castronerie secondo il sacro principio del marketing tratto dalla massima di Oscar Wilde “Bene o male, purché se ne parli”.

Questa volta però ha trovato qualcuno che gli ha risposto per le righe dal momento che il tema, quello dei diritti delle donne, è di una delicatezza tale per cui non è possibile tollerare speculazioni.

“Le femministe”, ha dichiarato il leader leghista a “La Stampa“, “non difendono le donne dalla subcultura islamica”, poiché “”la centralità delle donne è negata da certa immigrazione musulmana”.

La risposta è arrivata da alcune esponenti dei movimenti che si battono per i diritti delle donne e per la parità di genere. Da Susanna Camusso a Maura CossuttaElisa ErcoliOria GarganoGiorgia FattinnanziLella PalladinoVittoria Tola, che in una nota collettiva contestano le parole di Salvini:

 

«Ci risiamo, ancora una volta Matteo Salvini utilizza strumentalmente il tema dei diritti delle donne per sostenere le sue politiche migratorie. Oggi sul quotidiano La Stampa, riferendosi al Papa e non risparmiando attacchi alla sinistra, ha detto che la centralità delle donne è negata da certa immigrazione musulmana,  e contestando le ‘femministe che non difendono le donne dalla subcultura islamica’». 

«Da femministe ribadiamo la trasversalità del dominio patriarcale e la diffusione globale della sistematica violazione dei diritti delle donne ricordando all’ex ministro dell’interno le sue enormi responsabilità per aver reso ancora più precarie e intollerabili le condizioni di vita di tante migranti, richiedenti asilo e rifugiate, per aver sdoganato nel nostro paese una cultura di odio sessista e misogina e per avere personalmente denigrato tante giovani donne colpevoli solo di averlo contraddetto». 

«Secondo la visione di Salvini – hanno continuato – tutti quelli che difendono i diritti delle donne dovrebbero respingere migranti di religione islamica perché quella religione e’ quanto di più lontano dal pieno riconoscimento delle libertà e dell’autonomia femminile. Una visione che mostra in tutta la sua drammaticità quali sia il grado di rozzezza del leader leghista. Intanto la sua mancata conoscenza di quanto proprio dalle donne impegnate su questo fronte viene in termini di solidarietà e di sorellanza con tutte le donne che vivono in condizioni di subalternità e sfruttamento di qualunque tipo. 

Piuttosto Salvini spieghi “la sua coerenza, prima ancora che di uomo cattolico, soprattutto di ex ministro che ha giurato sui valori sanciti dalla nostra Costituzione che invece continua a sbeffeggiare”.