Il parlamento canadese ha votato per lo stop alla vendita di armi ad Israele

I sostenitori del cessate il fuoco e il movimento di solidarietà con la Palestina non hanno ottenuto tutto quello che volevano, ma i leader definiscono la decisione del governo canadese di fermare le vendite di armi a Israele “un passo in avanti”.

Di C.J. Atkins – People’s World

Il Parlamento canadese ha votato lo scorso lunedì, con 204 voti a favore e 117 contro, di porre fine alle esportazioni di armi a Israele, chiedere un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi e “lavorare… per perseguire… l’istituzione dello Stato di Palestina come parte di una soluzione negoziata a due Stati”. La mozione impegna inoltre il governo a “sostenere il lavoro della Corte internazionale di giustizia”, dove Israele deve affrontare le accuse di genocidio mosse dal Sudafrica.

La mozione è una versione attenuata di una risoluzione originariamente presentata dall’opposizione del Nuovo Partito Democratico (NDP) che avrebbe richiesto al Canada di riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina e di sospendere tutti gli scambi di beni e tecnologie militari con Israele.

Il voto per l’approvazione della mozione è stato una sorpresa perché il Partito liberale al governo aveva giurato in precedenza di non permettere all’opposizione di alterare la sua politica estera. I negoziati dietro le quinte per tutta la giornata di lunedì, tuttavia, hanno portato a un linguaggio su cui il governo e l’NDP hanno trovato un accordo.

Negli ultimi minuti della seduta di lunedì, il leader del governo Steven MacKinnon ha scioccato i deputati alzandosi per presentare una versione rielaborata della mozione dell’NDP. Al momento del conteggio, i “sì” sono stati schiaccianti.

Il Primo Ministro Justin Trudeau, insieme a quasi tutti i deputati liberali e a tutti i legislatori dell’NDP, del Bloc Quebecois e dei Verdi, hanno votato a favore. Il leader del partito conservatore di destra Pierre Poilevre e i suoi deputati si sono opposti.

Jagmeet Singh, leader del partito socialdemocratico NDP, sostenuto dai lavoratori, ha definito questa una vittoria parziale, dicendo ai giornalisti: “Abbiamo costretto il governo a muoversi in una certa direzione”. Il critico per gli affari esteri del partito, Heather McPherson, ha detto che in precedenza “abbiamo visto il completo fallimento del governo liberale canadese nel difendere ciò che è giusto…. Questa non doveva essere una questione di facciata… si trattava sempre di ottenere aiuto per la popolazione di Gaza”.

Michael Bueckert, vicepresidente di Canadians for Justice and Peace in the Middle East (CJPME), ha detto che anche se la mozione “non è andata così lontano come volevamo”, è un “passo avanti nel porre fine alla complicità canadese nella guerra genocida di Israele a Gaza”.

Pur avendo criticato la mozione emendata per aver continuato a promuovere “false narrazioni israeliane e un’acquiescenza all’orribile status quo”, Bueckert ha affermato che l’effetto sostanziale della decisione costituisce comunque una “importante concessione”.

Il linguaggio della mozione richiede al governo di “cessare l’ulteriore autorizzazione e trasferimento di esportazioni di armi a Israele”. Il Canada è ora tenuto a istituire una politica di restrizioni all’esportazione di armi in accordo con le qualifiche dei diritti umani. Il cambiamento si applica non solo all’approvazione di future spedizioni, ma anche ai permessi già rilasciati.

Sebbene gli Stati Uniti siano di gran lunga il maggior fornitore di armi letali per il governo di Netanyahu, il Canada è un importante fornitore di armi a Israele, compreso un valore record di 28,5 milioni di dollari CAD solo negli ultimi tre mesi del 2023.

“Pur essendo imperfetta, questa è una vittoria tangibile sulla strada dell’embargo canadese sulle armi con Israele”, ha dichiarato Bueckert. Ha espresso soddisfazione per il fatto che il Parlamento abbia finalmente “approvato misure concrete per porre fine alla violenza”.

Tuttavia, indicando le decine di migliaia di canadesi che hanno presentato una petizione ai legislatori per una risoluzione molto più incisiva sul cessate il fuoco e sulle restrizioni alle armi, Bueckert ha affermato che l’opposizione alla Camera non può considerare concluso il suo lavoro sulla questione.

“L’NDP non deve dormire sugli allori”, ha concluso. Il partito “deve continuare a combattere il rapporto del Canada con il complesso militare-industriale israeliano”.

Il suo gruppo, Canadians for Justice and Peace in the Middle East (Canadesi per la giustizia e la pace in Medio Oriente), nel frattempo, ha esortato l’intero movimento per il cessate il fuoco e la solidarietà con la Palestina a tenere d’occhio il governo per assicurarsi che si attenga alla risoluzione appena adottata.

In una dichiarazione rilasciata nella tarda serata di lunedì, l’organizzazione ha esortato Trudeau a “ignorare il contraccolpo di coloro che cercano di diffamare questa mozione, compreso lo stesso governo israeliano di estrema destra”.