Starmer vieterà a Corbyn di ricandidarsi col partito laburista

Il Labour Party “non appartiene a un solo uomo ma ai suoi membri”, hanno dichiarato oggi gli attivisti dopo che Sir Keir Starmer ha giurato che Jeremy Corbyn non sarà mai più un parlamentare laburista e ha detto ai critici della sua leadership di lasciare il partito.

di Matt Trinder – Morning Stars*

Il leader laburista, sempre più di destra, che ha espulso il suo predecessore dal partito nel 2020, ha affermato che il partito che ha preso in mano quasi tre anni fa è “totalmente cambiato e non torneremo indietro”.

In un discorso tenuto nella zona est di Londra, Sir Keir ha salutato la decisione della Commissione per l’uguaglianza e i diritti umani (EHRC) di far uscire il Labour da due anni di misure speciali per le sue “mancanze passate” in materia di antisemitismo.

Ma Jewish Voice for Labour (JVL) ha criticato la “notizia allarmante”, sottolineando che: “Gli ebrei come noi non si sentono al sicuro nel partito laburista di Keir Starmer”.

Il gruppo ebreo socialista ha affermato che la sua ricerca mostra che membri ebrei hanno avuto “almeno 37 volte più probabilità di essere indagati per antisemitismo rispetto a un membro medio del Partito Laburista” da quando l’ex segretario ombra per la Brexit ha preso le redini dell’organizzazione nell’aprile 2020.

Sir Keir, che in precedenza aveva solo accennato al fatto che sarebbe stato costretto a candidare Corbyn come deputato indipendente, ha dichiarato: “Voglio essere molto chiaro: Jeremy Corbyn non si presenterà alle prossime elezioni generali come candidato del Partito Laburista. Il partito è mutato profondamente dal 2019 e non tornerà mai indietro.

“Se non vi piace, se non vi piacciono i cambiamenti che abbiamo fatto, vi dico che la porta è aperta e potete andarvene”.

Il gruppo di base Momentum ha risposto in difesa del deputato di Islington North e della sinistra del partito, affermando in un comunicato che: “Il Labour è un partito socialista democratico – è scritto sulle nostre tessere di iscrizione.

“Questo partito non appartiene a un uomo solo, ma ai suoi membri e ai sindacati.

“Dovrebbero essere i membri laburisti di Islington North a decidere il loro candidato – è un loro diritto democratico”.

JVL, uno dei principali sostenitori della leadership di Corbyn, ha dichiarato di aver informato l’EHRC della “campagna implacabile contro di lui”.

Ma l’ente di controllo per le pari opportunità, che ha monitorato il partito laburista da quando, nel 2020, si è reso responsabile di “atti illegali di molestie e discriminazioni” durante i precedenti cinque anni sotto la guida di Corbyn, ha giudicato che il partito ha ora migliorato le sue procedure di reclamo e di formazione per proteggere i membri.

Corbyn, che alle elezioni generali del 2017 ha fatto guadagnare al partito il più grande incremento di voti dal 1945, è stato sospeso dal partito parlamentare per la sua risposta al rapporto dell’EHRC e da allora siede come deputato indipendente.

Se Corbyn decidesse di candidarsi contro i laburisti alle prossime elezioni, previste per l’anno prossimo, il partito si scontrerebbe con la sua altissima popolarità nel suo seggio londinese, che il 73enne rappresenta da 40 anni.

Il JVL, costituito nel 2017 per rappresentare gli ebrei di sinistra nel Labour, ha sottolineato di essere “attualmente a conoscenza di 60 membri ebrei presi di mira” dal partito, che l’anno scorso ha espulso tre membri ebrei di spicco, tra cui la neoeletta membro del comitato esecutivo nazionale Naomi Wimborne Idrissi.

In una dichiarazione, il gruppo ha affermato che: “I membri ebrei indagati o sanzionati per antisemitismo trovano l’esperienza profondamente opprimente.

“In effetti, ci si sente molto simili all’antisemitismo stesso: ci sentiamo odiati”.

La maggior parte dei membri ebrei accusati di odio antiebraico viene presa di mira dopo aver criticato l’ideologia politica del sionismo o lo Stato di Israele, ma gli ebrei “sono da tempo in disaccordo tra loro” su questo argomento, ha sottolineato il gruppo.

“È ripugnante che il Partito laburista definisca di fatto le tradizioni politiche ebraiche progressiste o socialiste come antisemite, con l’apparente approvazione dell’EHRC”, ha affermato il gruppo.

 

*Traduzione in italiano a cura di Sinistra in Europa