Sono finalmente reperibili on line (e le riportiamo qui di seguito) le bozze di intesa sull’Autonomia differenziata sottoscritte dal Presidente del Consiglio Conte e dai governatori di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna datate 16 maggio e attualmente in discussione.
In questi mesi, fatta eccezione per la parte introduttiva (Titolo I) questi documenti sono stati volutamente occultati, resi indisponibili ad un dibattito pubblico o allo studio degli esperti del settore.
Rimettendo le decisioni che riguardano la collettività nelle poche mani dell’esecutivo e dei governi regionali interessati, si è probabilmente sottovalutata, a livello di opinione pubblica almeno, la gravità del vero e proprio precipizio istituzionale in cui sta finendo il paese: la frantumazione, sostanzialmente irreversibile, delle strutture materiali ed immateriali alla base della collettività e dell’identità nazionale. Scuola, Sanità, Ricerca, Infrastrutture, Beni culturali, Ambiente, Professioni, Previdenza integrativa, Sicurezza sul lavoro e altro ancora, con relative risorse, dalla competenza statale passerebbero a quella regionale.
Di seguito vi proponiamo le bozze delle tre regioni, rese pubbliche e scaricabili dal sito Roars.it sperando che questo possa accelerare un dibattito quanto mai urgente in primis tra gli studiosi di diritto costituzionale e di sistemi di welfare, e poi nell’opinione pubblica tutta.