Nella mattinata di sabato 10 maggio, alcuni sindacalisti Cgil sono stati fermati e identificati da una pattuglia della polizia di Stato, mentre distribuivano volantini informativi sui cinque quesiti referendari previsti l’8 e il 9 giugno a Roma, nel quartiere Alessandrino.
“Alcuni militanti della Cgil, questa mattina, sono stati identificati dalle forze dell’ordine mentre volantinavano a sostegno dei 5 Sì ai referendum dell’8 e 9 giugno”. Lo denuncia il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola. È accaduto nei pressi di un ipermercato in via Casilina. “Non è la prima volta che accade in questi giorni – continua –. Mentre le autorità di governo invitano all’astensione, boicottando la democrazia, c’è chi s’inventa provvedimenti per vietare e limitare la propaganda elettorale e le forze dell’ordine identificano a tappeto gli attivisti solo perché distribuiscono volantini informativi, chiedendo autorizzazioni non previste da nessuna normativa”.
Anche il leader di Si e deputato di Avs, Nicola Fratoianni, denuncia il fatto. “Non è il primo caso, purtroppo. Sono settimane che ci arrivano segnalazioni di identificazioni, con la scusa di mancate autorizzazioni che non esistono. Non penso sia l’eccessivo zelo di qualche poliziotto o carabiniere a determinare quelli che sembrano veri e propri atti intimidatori. E d’altra parte, se uno legge le dichiarazioni di La Russa, che è in questo momento la seconda carica dello Stato e che invita a disertare il voto sul referendum, capisce bene che a destra hanno paura dei referendum e vogliono evitare il più possibile che se ne parli”.