Riuscito lo Sciopero generale: adesioni intorno all’80%

Nel complesso è stato indubbiamente un successo lo sciopero generale indetto per la giornata di ieri da Cgil e Uil, con adesioni che in alcuni settori hanno superato l’80%, come nel caso dei metalmeccanici e in altri settori hanno addirittura sfiorato il 90%.

“Lo sciopero dei metalmeccanici sta andando molto bene, i dati dicono che siamo attorno all’80% ed è un dato molto significativo che vuol dire che tra i lavoratori c’è malessere”. Lo ha dichiarato la leader della Fiom Francesca Re David, in piazza del Popolo per la manifestazione per lo sciopero generale indetto dalla Cgil ed alla Uil.

Nel settore dell’agroindustria adesioni dell’85% alla Parmareggio di Modena e alla Levoni di Mantova, del 100% a La Doria di Salerno e nello stabilimento Conserve Italia di Ravenna. E ancora, 91% alla Pastificio Granoro di Bari, 87% alla Sammontana di Firenze e 85% alla Heinz di Latina.

Nella gomma plastica si va dall’85% della Michelin Italia all’oltre 90% della Pirelli di Settimo Torinese; nel tessile dal 80% della Fila di Firenze al 70% de La Perla Manifacturing. Alla centrale Enel di Civitavecchia adesione al 60%, come all’Acea di Roma. Numeri significativi anche nel settore edile, con punte del 100% in molte realtà, tra cui la IBL di Alessandria (settore legno), l’Edilcoop di Bologna, la Baraclit di Arezzo e la Ferretto di Rimini.

Nei settori del commercio e dei servizi adesione tra il 60 e l’80%, con punte del 90. Alla Coop adesione media del 60%, con punte dell’80; dal 50 al 70 % alla Carrefour; del 40% Zara e del 45% nei fast food Mc Donald.

Sono state registrate adesioni alte – scrivono Cgil e Uil – anche tra i lavoratori somministrati: ha incrociato le braccia il 75% di quelli della Fincantieri di Marghera, il 90% di quelli della Effer di Taranto e il 100% di quelli del Porto di Genova. Per i somministrati delle Prefetture, delle Questure e dell’EASO partecipazione media al 60%, con punte al 90% e chiusura degli sportelli. In piazza anche i navigator. Grande partecipazione anche da parte dei giovani e degli studenti, delle pensionate e dei pensionati”.

“Sta aumentando la distanza tra il palazzo della politica e il Paese. Noi invece diamo voce al disagio sociale che c’è nel Paese. Abbiamo bisogno di prendere la parola e farebbe bene chi è in Parlamento ad ascoltarci”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivando a piazza del Popolo per la manifestazione per lo sciopero generale insieme alla Uil. “Oggi è l’avvio di una mobilitazione perché pensiamo che il Paese vada cambiato, con una riforma fiscale e delle pensioni degna di questo nome e cancellando la precarietà. È l’inizio di una battaglia”.

Per Landini la mobilitazione odierna rappresenta l’inizio di un possibile percorso di agitazione: “Se non si fanno le cose che stiamo chiedendo, noi scioperiamo e torniamo in piazza perché non dobbiamo rispondere ad alcun governo. Per noi questa non è la fine di un ciclo di manifestazioni, ma è l’inizio perché non rinunciamo all’idea di una riforma delle pensioni, del fisco e della lotta alla precarietà. Le piazze di oggi ci dicono che non siamo isolati“.