Il voto a Dublino: Sinn Féin intorno al 20%. I partiti minori di centrosinistra hanno ricevuto più voti delle forze nazionaliste.
Di Alessia Micalizzi – Il Manifesto
Tutto resta com’è in Irlanda, che sventa il pericolo estrema destra ma che con il voto di ieri riporterà i due partiti di centrodestra uscenti a formare nuovamente una coalizione di governo. Fine Gael e Fianna Fail, gli storici rivali che dopo un secolo di alternanza alla guida del Paese hanno deciso di unire le forze alle ultime elezioni del 2020 per escludere la sinistra, hanno ottenuto secondo i risultati più aggiornati il 21% e il 20%, numeri importanti nel sistema elettorale irlandese in cui non si votano le liste o i partiti, ma i singoli candidati in ordine di preferenza.
Proprio a causa di questa peculiare formula elettorale, l’assegnazione dei seggi e l’annuncio definitivo dei vincitori tende a durare tra i due e i quattro giorni in Irlanda, che continua a registrare un numero sempre in crescita di aventi diritto fino al record di 3,7 milioni registrato a questa tornata.
Ci sono però già delle certezze, una su tutte la disfatta dei Verdi, in coalizione con Fine Gael e Fianna Fail per gli ultimi quattro anni, che hanno ottenuto poco più del 3% di «prime preferenze». È tra le percentuali più basse tra quelle dei principali partiti in corsa, e il leader del partito e ministro dell’integrazione uscente Roderic O’Gorman ha dovuto ammettere la sconfitta di fronte a un «risultato deludente».
E la sinistra? Sinn Féin, maggior partito d’opposizione e convinto promotore di una riunificazione con l’Irlanda del Nord, ha al momento ottenuto poco meno del 20%. Alle elezioni del 2020, era stato il primo partito per numero di voti, ma aveva fatto l’errore di non far scendere in campo abbastanza candidati. In un sistema elettorale in cui le preferenze rendono il voto “trasferibile” anche ad altri membri del partito o a rappresentanti di forze politiche simili, era stato un errore da principianti a cui i 71 candidati di quest’anno (per 173 seggi) sperano di rimediare. Pur essendo testa a testa con i rivali del centrodestra, rimane improbabile anche questa volta un governo a guida Sinn Féin, con Fine Gael e Fianna Fail uniti e con i numeri dalla loro parte.
Festeggiano i socialdemocratici, finora il partito che sta portando a casa più voti tra tutti quelli minori, e che potrebbe avere un ruolo determinante nella formazione del nuovo governo, che si tratti di dare manforte a Sinn Féin per un governo di centrosinistra o di portare una ventata d’aria fresca in una più plausibile coalizione a guida centrodestra.
In ogni caso, i partiti minori di centrosinistra hanno al momento ricevuto più voti delle forze nazionaliste e tendenti all’estrema destra emerse solo negli ultimi due anni nel Paese. Secondo quanto riportato dall’Irish Times all’inizio dei conteggi,«L’Irlanda ne ha avuto abbastanza di candidati anti-immigrazione», e vari candidati di partiti come Ireland First, The National Party o The Irish People non hanno fatto presa sull’elettorato. Anche candidati indipendenti come Gavin Pepper e Malachy Steenson, che erano stati agitatori di proteste anti-migranti a Dublino la scorsa estate, non sembrano avere chance nei rispettivi collegi. Independent Ireland, sulla stessa linea anti-immigrazione ma più moderato, ha buone possibilità di aggiudicarsi qualche seggio in più dopo aver conquistato un seggio a Bruxelles lo scorso giugno nel gruppo liberale Renew.
I 32 count centres (centri per il conteggio dei voti) sparsi per l’Irlanda hanno davanti un weekend molto lungo prima che tutti i 173 seggi della camera bassa, chiamata Dàil Eireann in gaelico, vengano assegnati. Nelle settimane seguenti, toccherà ai partiti che hanno raggiunto la maggioranza dei voti prendere accordi per un nuovo governo di coalizione, che, nonostante il malcontento del popolo irlandese su crisi abitativa, sanità, e immigrazione, non avrà un volto tanto diverso da quello uscente.
AGGIONAMENTO:
Come era già emerso nei giorni scorsi è destinata quindi a essere riproposta l’alleanza di governo fra i due partiti di centro-destra che per raggiungere la maggioranza di 88 seggi dovranno ricorrere alla ricerca di alleati, non più però rivolgendosi ai Verdi, che hanno subito una sonora debacle passando da 12 deputati a uno solo. Mentre lo Sinn Fein, partito di sinistra radicale e nazionalista, non è riuscito a mantenere il primato di forza di maggioranza relativa conquistato nel 2020, che aveva spinto Fianna Fail e Fine Gael a formare la coalizione per tenere la forza grande sostenitrice della riunificazione dell’isola lontano dalla stanza dei bottoni. Lo Sinn Fein ha ottenuto 38 seggi ma la percentuale di voto popolare si è fermata al 19%, rispetto al 24,5% precedente. Una volta concluso il conteggio dei voti inizierà la fase di trattative fra i partiti di Dublino per formare il nuovo esecutivo.