Proteste a Belgrado: l’opposizione chiede l’annullamento delle elezioni

Le proteste in Serbia non si fermano:, nel pomeriggio del 24 dicembre  una folla si è riunita davanti all’edificio dell’Assemblea Comunale. I manifestanti hanno chiesto l’annullamento delle elezioni locali a Belgrado, che si sono tenute lo scorso fine settimana assieme alle elezioni parlamentari.

Di Andrea Puccio – occhisulmondo.info

La coalizione del presidente serbo Aleksandar Vucic, Serbia Non deve fermarsi, ha vinto le elezioni parlamentari che si sono tenute la scorsa domenica.  Nel paese sono iniziate le proteste dei sostenitori del partito di opposizione, Serbia contro la violenza, anacronistico nome usato da questo partito visto che sono proprio loro a fomentare le proteste che tranne che pacifiche sono tutto.

I manifestanti, usando il classico copione attuato durante le rivoluzioni colorate tanto di moda alcuni anni fa, chiedono che le elezioni vengano annullate per presunti brogli elettorali. Quando all’occidente non piace il risultato di una consultazione elettorale sempre invoca i presunti, ma poi non provati, brogli elettorali. Una tecnica oramai collaudata che ha portato in vari casi alle dimissioni del legittimo governo uscito dalle urne. Ricordo, solo per citare un caso emblematico, quanto avvenne nel 2019 in Bolivia dove Evo Morales che aveva vinto le elezioni, dovette dimettersi per le pressioni dell’opposizione che era scesa in piazza ubbidendo agli ordini della Casa Bianca.

Il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov ha commentato oggi la situazione in Serbia e ha dichiarato che si osservano i tentativi di altre forze di provocare disordini nel paese.

“I processi e i tentativi delle terze forze, anche dall’estero, di provocare tali disordini a Belgrado sono evidenti”, ha detto il portavoce.

In questo contesto, Peskov ha sottolineato che al Cremlino sono convinti che le autorità serbe saranno in grado di garantire la sicurezza e la legittimità nel paese.

“Tutto quello che sta succedendo è una questione esclusivamente interna della Serbia. In Serbia vi è una leadership legittima che, secondo le nostre convinzioni, è in grado di prendere tutte le misure necessarie”, ha detto.

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha avuto un incontro questa mattina con l’ambasciatore russo a Belgrado Alexander Botsan nel quale è stata discussa, tra le altre cose, anche  la situazione delle proteste in Serbia.

Vucic ha comunicato: “Ho informato l’ambasciatore Botsan-Járchenko dei disordini a Belgrado e gli ho confermato che faremo tutto il possibile per preservare la sicurezza dei cittadini e della nostra Serbia”. Secondo le sue parole, durante l’incontro sono state affrontate anche le relazioni bilaterali tra Russia e Serbia, la situazione nella regione e gli attuali eventi geopolitici.

Vucic ha comunicato: “Ho informato l’ambasciatore Botsan-Járchenko dei disordini a Belgrado e gli ho confermato che faremo tutto il possibile per preservare la sicurezza dei cittadini e della nostra Serbia”. Secondo le sue parole, durante l’incontro sono state affrontate anche le relazioni bilaterali tra Russia e Serbia, la situazione nella regione e gli attuali eventi geopolitici.

In precedenza, il presidente serbo ha affermato che la situazione nel paese è “la conseguenza di circostanze geopolitiche molto più gravi con cui si cerca di distruggere la sovranità e l’indipendenza della Serbia”.

L’ambasciatore russo in Serbia ha commentato le parole di Vucic, che sostiene che le proteste siano alimentate dall’occidente, affermando che   “Quando ci si  rende conto che a Belgrado i piani non sono realizzabili in modo calmo e pacifico, l’opposizione ha immediatamente iniziato le proteste, che sono incoraggiate e sostenute dall’esterno. […] È vero, e Vucic ne ha parlato. Non entrerò e non posso entrare nei dettagli […], ma lui ha dati inconfutabili che c’è incitamento e sostegno da parte dell’Occidente.”

Il diplomatico russo ha anche sottolineato che il presidente serbo “non permetterà l’escalation delle tensioni” nel paese. “Vucic ha dichiarato ieri fermamente e pubblicamente, dopo una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Serbia, che non permetterà la violenza o l’escalation delle tensioni. A questo proposito, sono pienamente convinto che sarà così”, ha affermato.

Mosca ha avvertito Belgrado di possibili disordini, ha dichiarato il primo ministro serbo Ana Brnabic durante il programma ‘Hit Tvit’ del canale locale TV Pink.

“Avevamo informazioni dai servizi che avvisavano su questo. In primo luogo, anche il servizio di sicurezza russo ci ha fornito queste informazioni”, ha detto Brnabic citata dai media locali.

“Posso solo dire grazie, forse questo non piacerà alla gente dell’Occidente, ma questo pomeriggio ho la sensazione speciale che sia importante agire in difesa della Serbia e ringraziare i servizi speciali russi, che avevano queste informazioni e che le hanno condivise con noi”, ha dichiarato.

Brnabic ha sottolineato che qualsiasi tentativo di irrompere nelle istituzioni è drammatico e mostra l’intenzione di usare la violenza per cambiare la volontà elettorale del popolo. Ha anche definito i disordini “un tentativo di Maidan”, confrontando il clima politico nel suo paese con il colpo di stato in Ucraina.

A questo proposito, ha rivelato che lei personalmente ha parlato con tutti i diplomatici stranieri dei paesi occidentali con il desiderio di avvertirli di questo. “Ma siamo stati accusati di diffondere disinformazione e che erano tutte sciocchezze”.

Durante le proteste la sono stati arrestati 35 manifestanti e una trentina di poliziotti sono stati feriti, alcuni seriamente. I manifestanti chiedono l’annullamento delle elezioni che si sono svolte domenica scorsa vinte dalla coalizione del presidente Aleksandar Vucic, costruita attorno al   Partito Progressista Serbo (SNS), che ha ottenuto il 47% dei voti, seguita da Serbia contro la violenza, con il 23%.