Spagna, Yolanda Díaz: “Ispettorato del Lavoro difenderà i diritti e l’uguaglianza nel calcio femminile”

Yolanda Díaz, vicepresidente e Ministro del Lavoro e dell’Economia Sociale ad interim, durante un incontro con Amanda Gutiérrez, presidente del sindacato calcistico femminile maggioritario Futpro, ha annunciato ieri che l’Ispettorato del Lavoro e della Sicurezza Sociale intensificherà il suo lavoro sulle condizioni salariali e sulla situazione della prevenzione delle molestie sul posto di lavoro.

Fonte: Mundo Obrero

“Attraverso l’Ispettorato del lavoro e della previdenza sociale agiamo a favore dell’uguaglianza, evitando la discriminazione di genere e correggendo le differenze salariali. Quando si riscontrano discriminazioni salariali, significa che vengono violati i diritti fondamentali”, ha dichiarato il vicepresidente, che nel corso della giornata ha in programma anche un incontro con i rappresentanti dell’Associazione spagnola dei calciatori (AFE) e con una delegazione della Lega calcio femminile (Liga F).

Le azioni dell’Ispettorato

Díaz ha spiegato che nell’ambito delle attività ordinarie dell’Ispettorato sono state condotte azioni nell’ambito dell’uguaglianza, ma d’ora in poi una campagna si concentrerà anche sul controllo delle discriminazioni retributive nelle società di calcio professionistiche e nelle società sportive a responsabilità limitata (SAD).

Il vicepresidente ha spiegato che le differenze retributive devono essere giustificate, oggettive e ragionevoli. “Quando esistono, devono avere una portata specifica. Quello che non si può permettere è che ci siano differenze di retribuzione solo perché sono donne”, ha detto Díaz, che ha ricordato le abissali differenze salariali tra le calciatrici professioniste e i loro colleghi uomini.

Díaz ha anche sottolineato che l’Ispettorato presterà particolare attenzione alla verifica degli obblighi in termini di piani di parità, all’adozione di misure in relazione alle molestie sessuali e di genere e alla conciliazione tra lavoro e vita familiare.

Parallelamente, verrà inviata una lettera alle società della prima divisione di calcio femminile per ricordare loro l’obbligo di garantire l’attuazione del protocollo di prevenzione e intervento contro le molestie sessuali e/o di genere.

“Continuare a promuovere l’uguaglianza sul posto di lavoro è un fattore determinante nella lotta contro la violenza sessista, ma è anche fondamentale per combattere gli stereotipi sessisti che, come si può vedere, sembrano essere normali in alcune strutture del Paese”, ha dichiarato la vicepresidente in carica.

Sanzioni in caso di inadempienza

L’inosservanza della normativa vigente, ad esempio nel caso di mancata tutela contro le molestie di genere nei confronti dei lavoratori, può costituire un reato penale e l’azienda rischia un’ammenda fino a 7.500 euro per reati gravi e da 7.501 euro a 225.018 euro per reati molto gravi.

L’azione dell’Ispettorato del lavoro e della previdenza sociale in materia di parità si svolge in modo permanente ed è integrata nel suo programma annuale su tutto il territorio nazionale. Questa attività è stata rafforzata anche con la firma della Convenzione 190 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro.

A questo proposito, vale la pena menzionare la recente creazione dell’Ufficio statale per la lotta contro la discriminazione all’interno dell’Ispettorato del lavoro, per promuovere e coordinare tutte le azioni svolte da questo organismo, che fa capo al Ministero del Lavoro, nell’ambito della parità di trattamento e di opportunità e della lotta contro la discriminazione nell’accesso al lavoro, nella formazione professionale, nella promozione professionale e nelle condizioni di lavoro, soprattutto in termini di retribuzione, prestando particolare attenzione alla parità tra donne e uomini.