Si tratta dello strumento di propaganda “sporca” più utilizzato dal Movimento 5 Stelle e Lega in queste settimane: parliamo ovviamente del caso di Bibbiano.
di Adriano Manna
Una storia sporca di presunti traffici di bambini che sarebbero stati tolti a famiglie in difficoltà per affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici e conoscenti sotto la regia di assistenti sociali e psicologi.
Le indagini sono in corso, quindi avere un quadro completo dei fatti è ancora pressoché impossibile, così come occorrerebbe avere riguardo nel mettere sotto la lente mediatica le persone coinvolte nell’inchiesta poiché, come effettivamente sta già accadendo in questi giorni, molte di queste si potrebbero poi dimostrare completamente estranee ai fatti imputatigli.
Ma questi aspetti di civiltà giuridica, nella propaganda mediatica di Di Maio e Salvini non hanno alcuna importanza.
Le danze le ha aperte proprio Luigi Di Maio, leader del movimento che ad oggi è proprio quello più esposto in questa storiaccia: “Mai col partito di Bibbiano che toglie bimbi a famiglie”, riferendosi ovviamente al Partito democratico.
Peccato che mentre il sindaco PD si scopre essere indagato solamente per abuso d’ufficio e falso ideologico relativo all’affitto di locali del comune, e si esclude sin da oggi un suo coinvolgimento nel meccanismo di “traffico di minori”, ad essere più esposto oggi è proprio il Movimento 5 Stelle: Il gruppo regionale pentastellato del Piemonte risulta infatti aver finanziato direttamente la onlus Hansel e Gretel di Bibbiano, proprio quella coinvolta nella scandalo.
Ovviamente adesso i consiglieri pentastellati giurano di essere stati raggirati e di volere indietro i loro soldi, ma ad aggravare la situazione è arrivata la decisione dell’ex capogruppo del M5S al comune di Reggio Emilia (ora dimissionaria), Rossella Ognibene, di assumere da avvocato il ruolo “scomodo” di legale difensivo di Federica Anghinolfi, la responsabile dei servizi sociali di tutta la Val D’Enza finita ai domiciliari e accusata dalla Procura di Reggio Emilia di essere una delle figure di spicco degli affidamenti illeciti.
Non è un caso infatti che progressivamente i media controllati dal governo abbiano cominciato a spostare in secondo piano lo scandalo su Bibbiano, mentre Di Maio e Salvini compulsivamente utilizzavano i social per abbinare lo scandalo al Partito democratico, in un contesto generale in cui il cittadino è sostanzialmente all’oscuro dei dettagli della vicenda (che del resto sono ancora tutti da appurare), così come delle singole responsabilità che stanno emergendo dalle indagini.
L’apice della “comunicazione sporca” lo raggiunge ovviamente Matteo Salvini, che parla direttamente di “sinistra che fa business sugli immigrati e perfino sui bambini”.
L’affermazione, gravissima, ovviamente non si basa su alcun fatto concreto, ma solamente su di un luogo comune alimentato ad arte negli anni dal suo staff social, una squadra di 14 esperti messi ora tutti a libro paga del Ministero (quindi pagati coi soldi nostri), per un costo che si aggira intorno ai 314 mila euro annui solo di stipendio.
E’ tollerabile usare la sofferenza di minori per lucrare qualche punto nei sondaggi elettorali con infamie e fake news? A quanto pare per la destra italiana e per il M5S ormai agonizzante, è tutto lecito. A spese di noi contribuenti, ovviamente.