Il discorso di Alexandria Ocasio-Cortez da far leggere a tutti i sessisti

Il 21 luglio scorso il deputato repubblicano Ted Yoho si avvicinava alla collega democratica Alexandria Ocasio-Cortez, sui gradini del Campidoglio, definendola “disgustosa”, “pazza” e infine “fucking bitch”, come la stessa Ocasio-Cortez ha denunciato.

Ted Yoho ha provato poi a scusarsi pubblicamente con la collega, affermando tra l’altro di avere “una moglie e due figlie”, sottintendendo che non poteva, pertanto, non rispettare le donne.

La Ocasio-Cortez, di risposta, ha rigettato le scuse del collega repubblicano pronunciando un discorso in aula che merita di essere letto fino all’ultima riga:

 

“Ero sulla scalinata del Campidoglio quando il deputato Yoho ha puntato il suo dito contro il mio viso. Mi ha chiamato disgustosa, mi ha chiamato pazza, mi ha chiamato fuori di testa, mi ha chiamato pericolosa.
Di fronte ai reporters mi ha chiamato fottuta puttana.

Queste parole Yoho le ha utilizzate contro una deputata del Congresso. Una deputata del Congresso che non rappresenta solamente il quattordicesimo distretto di New York ma ogni deputata e donna di questo Paese. Perché ciascuna di noi ha avuto a che fare con questo in qualche forma, in qualche modo, in un punto delle nostre vite.

Questo tipo di linguaggio non è nuovo. Ho incontrato le parole pronunciate dal signor Yoho e uomini che hanno pronunciato le stesse parole del signor Yoho quando venivo molestata nei ristoranti. Ho buttato fuori dai bar uomini che hanno usato lo stesso linguaggio del signor Yoho. Ho incontrato questo tipo di molestie prendendo la metropolitana a New York.

Non è una cosa nuova. E questo è il problema. Il signor Yoho non era solo. Stava camminando fianco a fianco con il Rappresentante Roger Williams. Ed è allora che iniziamo a vedere che questo problema non è un incidente: è culturale.
È una cultura di impunità, di accettazione della violenza e del linguaggio violento contro le donne e un’intera struttura di potere che supporta tutto questo.

Perché non mi hanno parlato con mancanza di rispetto solo parlamentari, in particolare del partito conservatore, ufficialmente eletti per il partito Reubblicano, non soltanto qui. Il Presidente degli Stati Uniti l’anno scorso mi ha detto di andare a casa, in un altro paese, sottointendendo che io nemmeno appartenessi all’America; il governatore della Florida, il governatore DeSantis, anche prima di insediarmi, mi ha chiamata “qualsiasi cosa sia quella là”.
Questo linguaggio disumanizzante non è nuovo. Quello che vediamo in episodi come questo è che essi accadono all’interno di uno schema, un’attitudine nei confronti delle donne e di disumanizzazione dell’altro.

Io non ho bisogno che l’onorevole Yoho si scusi con me. Chiaramente lui non lo vuole. Chiaramente, anche se gli fosse offerta la possibilità, non lo farebbe. Ed io non starò sveglia nottetempo in attesa di scuse da un uomo che non prova alcun rimorso nell’insultare le donne e usare contro le donne un linguaggio abusante.

Quel che per me è un problema invece, è il fatto di usare le donne come paravento: le proprie figlie, le proprie mogli come riparo e scusa per giustificare comportamenti inappropriati.

Mr. Yoho ha menzionato di avere una moglie e due figlie. Io sono di due anni più giovane della sua figlia minore. Anche io sono la figlia di qualcuno. Mio padre fortunatamente non è vivo per vedere come Mr. Yoho ha trattato sua figlia. Mia madre ha visto Mr. Yoho comportarsi irrispettosamente verso di me, nell’ambito di questa camera, in TV.
Ed io sono qui, perché devo mostrare ai miei genitori che sono figlia loro e che loro non mi hanno cresciuta per accettare l’abuso degli uomini.

Ora, quello che sono venuta qui a dire è che questo danno/pregiudizio che Mr. Yoho ha sollevato, o meglio che ha provato a rivolgermi contro, non è solo un incidente rivolto verso di me. Quando fai una cosa cosi contro qualunque donna, quello che Mr. Yoho ha fatto, è di fatto autorizzare altri uomini a fare lo stesso alle sue figlie.

Usando quel linguaggio di fronte alla stampa ha autorizzato l’uso di quell linguaggio contro sua moglie, le sue figlie, le donne nella sua comunità.
Ed io sono qui per dire che questo non è accettabile.

Non mi importa quali siano le vostre opinioni. Non importa quanto io dissenta o quanto mi disgusti che le persone deumanizzino gli altri. Io non lo farò. Non autorizzerò altri a suscitare odio nei nostri cuori.

Quindi, quello che credo è che avere una figlia non rende automaticamente un bravuomo; avere una moglie non rende un bravuomo.
Trattare le persone con dignità e rispetto rende un bravuomo.
E quando un bravuomo si sbaglia, come siamo tutti destinati a fare, fa del suo meglio per scusarsi. Non per salvare la faccia o guadagnare voti. Si scusa sinceramente per riparare ad un danno di cui prende atto, così che tutti si possa andare avanti.

Infine vorrei esprimere la mia gratitudine a Mr. Yoho. Vorrei ringraziarlo di aver mostrato al mondo che puoi essere un uomo potente ed aggredire verbalmente le donne. Puoi avere delle figlie e aggredire verbalmente le donne senza rimorso. Puoi avere una moglie e aggredire verbalmente le donne. Puoi fare foto e mostrare al mondo l’immagine di un uomo di famiglia e aggredire verbalmente le donne senza rimorso e con senso di impunità.
Accade ogni giorno in questo paese.
Succede qui, sugli scalini del nostro Capitol. Succede quando individui che ricoprono le cariche più alte in questo paese lo ammettono, ammettono di ferire le donne, ed utilizzare questo linguaggio contro noi tutte.”