Yolanda Díaz al congresso CGIL: le democrazie in Spagna e Italia dipendono dal movimento operaio

“Continuiamo a costruire un’Europa in cui il lavoro sia al centro e la dignità dei lavoratori sia la nostra bandiera”, ha dichiarato il ministro.

Fonte: Mundo Obrero*

La vicepresidente del governo spagnolo e ministro del Lavoro e dell’Economia sociale, Yolanda Díaz, ha sostenuto la difesa dei diritti del lavoro come strumento per rafforzare la democrazia nel suo intervento al 19° Congresso della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) dedicato al futuro del lavoro, che si sta svolgendo nella città italiana di Rimini.

Democrazia e diritti del lavoro

Secondo la vicepresidente, le democrazie in Spagna e in Italia non possono essere comprese senza il contributo del sindacalismo e del movimento operaio. Díaz ha auspicato organizzazioni sindacali all’avanguardia, che mettano “il mondo del lavoro in prima linea nella tutela della democrazia, nella lotta alla crisi climatica e nella costruzione di un’internazionale del lavoro”, come quella promossa dal presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva.

“Democrazia e diritti del lavoro vanno sempre di pari passo”, ha dichiarato il ministro, che ha espresso il suo impegno per gli interessi dei lavoratori “al di sopra degli interessi di coloro che hanno sempre goduto di privilegi”. A questo proposito, ha dichiarato che la Spagna promuoverà la contrattazione collettiva verde quando assumerà la presidenza di turno dell’Unione europea il 1° luglio.

La vicepresidente ha passato in rassegna le misure con cui il suo dicastero ha contribuito ad aumentare i diritti dei lavoratori, come la riforma del lavoro, che ha contribuito alla stabilità dell’occupazione; l’aumento del salario minimo interprofessionale, che ha contribuito a ridurre il divario di genere e a combattere la povertà salariale; la cosiddetta Legge Rider, una normativa pionieristica che garantisce i diritti del lavoro alle persone che si dedicano alla distribuzione e crea un nuovo diritto all’informazione algoritmica; e il riconoscimento della disoccupazione per i lavoratori domestici, una rivendicazione storica di centinaia di migliaia di donne.

In un contesto di crisi economica e di incertezza dovuta alla guerra in corso sul territorio europeo, il ministro ha invitato a unire le forze e a continuare a lottare per i diritti dei lavoratori. “Continuiamo a costruire un’Europa in cui il lavoro sia al centro e la dignità dei lavoratori sia la nostra bandiera”, ha concluso il ministro.

Incontri con politici italiani e leader sindacali latinoamericani

Prima del suo discorso, la Díaz ha avuto un incontro con i politici italiani, a cui ha portato come esempio la riforma del lavoro e l’aumento del salario minimo, un percorso di crescita che l’Italia e l’Unione Europea dovrebbero seguire. Díaz ha proposto di continuare a collaborare e rafforzare le alleanze progressiste e femministe internazionali.

Il Ministro del Lavoro ha inoltre incontrato i leader sindacali latinoamericani, tra cui il presidente della Central Única de Trabajadores de Chile, David Acuña, il segretario per le relazioni internazionali della Central Única de Trabajadores de Brasil, Antonio Lisboa, la coordinatrice internazionale in Europa della Central de Trabajadores de la Argentina de los Trabajadores, Marta Scarpato, e il responsabile delle relazioni internazionali della Central Única de Trabajadores de Colombia, Gilberto Luis Martínez Guevara.

 

 

*Traduzione in italiano a cura di Sinistra in Europa