La città-stato di Berlino, guidata dal 2016 da una giunta rosso-rosso-verde composta da socialdemocratici, Linke e Verdi, ha erogato nell’ultimo mese quasi 1,7 miliardi di euro ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese della città per aiutarli ad affrontare le conseguenze economiche derivanti dalla pandemia da Covid-19.
di Adriano Manna
Un sostegno concreto e realizzato in tempi rapidissimi, a supporto di un’economia messa a dura prova dalla pandemia, come quasi ovunque nel mondo.
La giunta di Berlino, che amministra un’area urbana da 3,8 milioni di abitanti, ha reagito meglio di molte altre città alla crisi, stanziando fondi per i settori nell’immediato più colpiti da lock-down come il turismo, l’arte e la cultura cittadina.
L’erogazione di fondi per le persone fisiche, come si addice ad una città profondamente multi-etnica e governata da una giunta marcatamente di sinistra, non è stata limitata ai soli cittadini tedeschi, fissando come unico requisito la residenza presso la capitale tedesca.
500 milioni di euro sono stati destinati ad artisti e liberi professionisti, freelancer e tutte le partite IVA, senza alcuna discriminazione di età o provenienza, con un aiuto trimestrale per un importo complessivo che poteva andare dai 5.000 euro fino a 14.000 euro per chi aveva dipendenti a carico.
Ovvia mente non sono mancati i disguidi di natura tecnica, col portale predisposto per le domande di sostegno che ha crashato il primo giorno sommerso dal numero non sostenibile di richieste di accesso, per poi tornare a funzionare regolarmente dal pomeriggio del giorno successivo.
Alcuni dubbi sono sorti sulla capacità del sistema di verificare le autodichiarazioni dei fruitori del sostegno, con il rischio di frodi verso la Pubblica amministrazione: “”La frode è o sarà un problema, probabilmente. Ma la portata è difficile da comprendere in questa fase”, ammette Eva Henkel, portavoce e responsabile del dipartimento stampa e pubbliche relazioni del dipartimento finanziario del Senato di Berlino ad un’intervista rilasciata ad Euronews, “Per fortuna, però, c’è anche l’altro lato della medaglia: l’onestà. Un numero impressionante di richiedenti ha restituito l’aiuto finanziario all’IBB dopo essersi resi conto che non avevano diritto a riceverlo”.