La presidente della Camera è socialista: la Spagna è più vicina a un nuovo governo Sánchez

A tre settimane dalle elezioni politiche si è riunito ieri per la prima volta il parlamento spagnolo, nella attesa che si formi una nuova maggioranza di governo oppure che si decreti lo scioglimento immediato dell’assemblea e conseguenti nuove elezioni.

di Adriano Manna

La notizia è che la socialista Francina Armengol è stata eletta presidente della Camera grazie ad un accordo tra la coalizione di sinistra (PSOE e Sumar), Esquerra Republicana e Junts per Catalunya, il partito catalano di orientamento centrista dell’ex presidente della Generalitat de Catalanya Carles Puigdemont. A questi si sono aggiunti i voti dei partiti di orientamento autonomista e indipendentista basco (PNV, EH Bildu) e dei separatisti del Bloque Nacionalista Galego.

Il voto è stato interpretato da più parti come il preludio ad un possibile accordo di governo tra la coalizione di sinistra ed i partiti indipendentisti e autonomisti che, come dimostrato in questa occasione, sono in grado di raccogliere insieme 178 voti, abbastanza per diventare anche maggioranza di governo.

Soprattutto negli ambienti catalani si è tenuto a precisare che l’accordo riguardava unicamente la presidenza della Camera, e che per il governo si dovranno tenere trattative a parte. Tuttavia è innegabile che quello di ieri rappresenti un primo passo verso la possibile conferma del governo Sanchez.

Sul fronte delle destre va segnalata la rottura tra Popolari e Vox, con i secondi che hanno presentato una loro candidatura autonoma dopo aver incassato il rifiuto dei Popolari di assegnare al partito di estrema destra un posto nell’ufficio di presidenza della Camera.

Secondo fonti di Junts citate dai media spagnoli, l’intesa prevede il via libera dei socialisti ai tre punti su cui i partiti catalani avevano insistito per tutta la scorsa legislatura: l’uso del catalano e di lingue diverse dallo spagnolo al Congresso, commissioni investigative nell’uso del programma Pegasus per spiare gli indipendentisti e la creazione di un commissione d’inchiesta sugli attentati di Barcellona e Cambrils del 17 agosto.